«Sono ricoverati in depositi provvisori gli arredi liturgici delle chiese de LAquila, mentre le 800 opere del museo nazionale ospitato nel forte spagnolo, evacuato in dieci giorni, sono al sicuro nel museo di Paludi di Celano, un edificio ai bordi del Fucino, che dispone anche di una foresteria e in cui funzionano due laboratori di restauro. Nel convento agostiniano di SantAmico, restaurato in tre mesi, vicino alla fontana luminosa, hanno sede le soprintendenze, nel contempo sono iniziati i lavori di restauro della chiesa di San Bernardino, finanziato e coordinato dal provveditorato alle opere pubbliche. Lobiettivo è riaprire il museo nazionale nei locali dellex mattatoio, in prossimità della fontana delle 99 cannelle che sarà restaurata grazie al Fai».
A dirlo è Anna Maria Reggiani responsabile dei beni culturali dAbruzzo a margine della mostra «S.O.S. Arte dallAbruzzo», in programma a Castel SantAngelo dal 24 aprile al 5 settembre. «La volontà è di recuperare il centro storico de LAquila, un po per volta e questo si può fare cominciando a riportarci le sue funzioni», dice il vice commissario ingegner Marchetti che sottolinea la volontà di tenere desta lattenzione sul patrimonio e i suoi rischi, non solo de LAquila, e sullimportanza della tutela. Una ricostruzione che interessa il tessuto connettivo della nostra storia, per Mario Lolli Ghetti. I danni maggiori, infatti, sono stati inferti al patrimonio architettonico e storico-artistico della città composta da 64 frazioni e circondata da una sessantina di comuni. Tema caldo quello della ricostruzione del centro storico de LAquila. La presentazione della mostra così è loccasione per chiarire concetti e problemi. «Anzitutto la ricostruzione fedele del centro storico, ma oltre il bello a LAquila cera anche il resto, siamo di fronte a una realtà complessa - precisa il sottosegretario Francesco Maria Giro - LAquila come laboratorio di progettazione urbana e urbanistica». Curata da Fabrizio Porcaroli e organizzata dal Centro europeo per il turismo di Giuseppe Lepore la mostra mantiene accesi i riflettori sulla città scegliendo un palcoscenico fra i più visitati dItalia. Perché saper comunicare è importante. «Il trittico Di Beffi, unopera lignea di scuola senese del XIV secolo esposta dapprima all'ambasciata italiana di Washington, alla National Gallery è stata visitata da più di 300mila persone», ricorda Mario Resca responsabile della valorizzazione del patrimonio. La rassegna corre su vari binari. Da un lato le opere abruzzesi recuperate da Carabinieri, Finanza e Polizia, dallaltro quelle sfuggite al sisma del 6 aprile 2009, in parte restaurate o messe in sicurezza. A cui si aggiungono reperti archeologici di aree non colpite, come Chieti. In tutto unottantina di pezzi fra tele, sculture, croci processionali, rilievi e reperti antichi che vanno dalla preistoria allinizio del 900. Con opere di grande richiamo. Come la Madonna di Onna, una scultura lignea policroma del XV secolo sfuggita al disastro che per la festa del paese tornerà in processione, i due sportelli dipinti con le storie di S.
Castel SantAngelo. Dal 24 aprile al 5 settembre. Orario: 9-19, lunedì chiuso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.