L’arte di vincere la guerra

«I giorni di Roma», ambizioso progetto che dal 2010 al 2014 porterà in mostra ai Musei Capitolini oltre cinque secoli di storia antica, nasce dal desiderio di fornire una chiave di lettura semplice ma puntuale delle principali tappe percorse dall’arte romana nel suo processo di indipendenza dal modello greco. Allo stesso tempo la corposa rassegna tenterà di spiegare, attraverso l’arte, i fenomeni sociali coevi che influenzarono la successiva cultura europea. Il periodo indagato è molto ampio: dal IV secolo a.C. al IV d.C., e per poterlo rappresentare si sono rese necessarie ben cinque mostre con cadenza annuale. Si parte il 13 marzo con «L’Età della conquista. Il fascino dell’arte greca a Roma», un evento di taglio cronologico che mette a fuoco il periodo dalla fine del III secolo a.C. alla prima metà del I a.C., arco temporale che vede l’Impero formarsi ed espandersi progressivamente su tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alle coste dell’Asia Minore. Concluse le campagne militari, i generali vittoriosi tornano in patria portando con sé ricchi bottini di guerra, opere d’arte di qualità mai vista e materiali pregiati sconosciuti che lasciano affascinati i romani, e che fanno nascere nell’élite al potere il desiderio di esprimere il proprio prestigio attraverso il nuovo modello stilistico che vede in primo piano il bianco marmo greco. La piccola rivoluzione che ne deriva porta alla progressiva trasformazione del linguaggio figurativo e architettonico di Roma, fino ad allora declinato da opere costruite in prevalenza con legno e terracotta, come da tradizione etrusco-italica. L’arte greca, recepita a poco a poco dal conquistatore, lo conquista a sua volta, ma col tempo subisce una trasformazione, dando vita, secondo il gusto romano, alla nuova identità artistica dell’Impero. Lo testimonia, nelle sue quattro sezioni, questa prima esposizione che, oltre alle opere già presenti al Museo Capitolino, mostra capolavori provenienti da importanti musei italiani e stranieri, rendendo possibile un percorso di studio coerente e articolato, in cui statue in marmo, opere in bronzo e in terracotta, armi, fregi, ed elementi di arredo, narrano un cambiamento non sempre all’epoca ben accetto: Plinio, basandosi su fonti greche, parla addirittura di «morte dell’arte» negli anni dal 296 a.C. al 156 a.C. A «L’età della conquista», visibile fino al 5 settembre, seguiranno nei prossimi due anni: «Il volto dei potenti» e «Costruire un impero», due mostre che approfondiscono i temi del ritratto e dell'architettura dal IV secolo a.C. al IV d.C.

Si svolgeranno invece nel 2013 e 2014 «L’età dell’equilibrio», da Traiano fino a Marco Aurelio, e «L’età dell’angoscia», dalla dinastia dei Severi fino a Diocleziano, esposizioni che riportano il visitatore a seguire il filo cronologico dell’evolversi di Roma nei secoli dal 98 al 138 d.C, e dal 161 al 305 d.C.
Musei Capitolini,fino al 5 settembre. Orario: tutti i giorni 9-20. Lunedì chiuso.

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