Aria fritta, o panna montata, il concetto non cambia. Mario Margini preferisce il dolce. Quindi è «panna». Montata o fresca, comunque vaporosa. Così, almeno, l'assessore Margini ha definito durante la commissione Urbanistica i vari progetti di Renzo Piano e dell'Urban Lab, nonché gli annunci di Marta Vincenzi. Perché ieri, in commissione, Margini ha presentato il programma triennale dell'elenco dei lavori pubblici in programma. E l'opposizione gliel'ha chiesto: «Come mai non ci sono gran parte dei progetti annunciati dal sindaco o in programma dell'Urban Lab?». «E la tramvia?». Tanto che, a domanda precisa, con estrema franchezza l'assessore lo spiega: «Sia chiaro che non sono disposto a mettere nel programma ciò che è panna montata. Se un'opera non è cantierabile per me non esiste». Sulla tramvia, per esempio, deve partire un projet financing e quindi è prematuro parlarne. Della serie che il futuro e futuribile lo lascia ad altri, mentre quello che è realizzabile ci pensa lui. Perché, per esempio, «tante opere come la gronda autostradale non ci sono visto che, chiaramente, il Comune non è in grado di finanziarle. Solo la gronda costa 150 volte il bilancio del Comune di Genova. In programma ci sono solo quei progetti che il Comune può finanziare da sé». Poi, del resto, ci sono altri lavori, tanti dei quali non presenti poiché finanziati con Sviluppo Genova.
Enrico Musso sfoglia l'elenco delle opere in programma e rimane senza parole: «Scompare il vasto progetto di projet financing sui progetti di piazza Dante, scompaiono innumerevoli progetti annunciati dalla signora sindaco, come la monorotaia al posto della sopraelevata, le oasi del verde e altro ancora. Marta Vincenzi rischia veramente di perdere credibilità ed essere ricordata come il sindaco dei proclami». Un esempio? Musso lo ricorda: solo una settimana fa in consiglio la giunta ribadiva di trasferire il mercato del pesce in corso Italia, e una settimana dopo su documenti ufficiali finanzia per oltre 5 milioni di euro la realizzazione del mercato nella zona di San Benigno. «Erano in corso progetti di projet financing che non potevamo interrompere» spiega con grande chiarezza Margini. E Musso non nasconde che «per certi aspetti, forse è meglio così. Alcune idee di Piano, per esempio, sono condivisibili, altre meno» sostiene.
Poi però l'ex candidato sindaco punta il dito su un altro aspetto: «La giunta promette politicamente di contenere gli ulteriori indebitamenti del Comune, a cui io già sono contrario, entro 50 milioni di euro. Ma solo per questo piano sono previsti indebitamenti per 54 milioni nel 2008, 73 nel 2009 e 65 nel 2010». Per il resto i lavori sono numerosissimi.
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