L’estate nera di Bossi: si rompe il gomito

nostro inviato a Gemonio (Va)

«Uè t’e sentì de l’Umbert? Le burlagiò, l’han ingesà, ma adess le già a cà». Il dono della sintesi per una cronaca ineccepibile. Ancorché inevitabilmente da tradurre per il resto d’Italia. Il dialogo fra due signori appollaiati davanti alla Chiesa di San Rocco, sull’unica panchina all’ombra che galleggia nei 40 gradi di una Gemonio più deserta che non si può, così suona nella lingua nazionale: «Hai sentito di Umberto? È caduto, l’hanno ingessato ma adesso è già a casa sua».
L’ultimo post-it sulla controversa estate del guerriero del Carroccio, l’hanno appiccicato ieri i traumatologi dell’ospedale di Cittiglio. Assieme al gesso. Che, per un po’, immobilizzerà il gomito sinistro del senatùr. Nessun mistero, nessun malore, a quanto sembra. E nemmeno una caduta dal letto, ma soltanto, secondo la più autorevole versione di Renzo «Trota» Bossi, una caduta. Punto e basta: «Papà è scivolato in casa, come capita, lo abbiamo accompagnato al pronto soccorso, per degli accertamenti, e i medici gli hanno riscontrato una frattura al gomito sinistro». È molto probabile che Bossi non abbia potuto reagire istintivamente per attutire la caduta e sia scivolato pesantemente proprio perché il braccio sinistro è quello che ha perso sensibilità. «In ogni caso - ha precisato ancora Bossi jr - all’ospedale di Cittiglio (lo stesso dove fu ricoverato la notte dell’11 Marzo del 2004 quando venne colpito dall’ictus cerebrale) valuteranno fra un po’ se sarà necessario un intervento chirurgico». Ed è stato lo stesso Renzo, secondo quanto riferito da fonti vicine alla maggioranza, a rispondere ieri mattina a una telefonata di Silvio Berlusconi che voleva sincerarsi delle condizioni di Bossi: colloquio telefonico mancato perché in quegli istanti il Senatùr stava riposando.
Sono circa le due del pomeriggio quando in Municipio arriva il sindaco Fabio Felli. È quasi sorpreso dalle nostre domande, dalle nostre preoccupazioni. «Ci ha fatto prendere un po’ di paura, Umberto. Ma fortunatamente non è nulla di più grave e lui è un tipo tosto».
Chi lo ha visto descrive Bossi come «tranquillo e sereno». Ma c’è anche chi vuol metterci del suo: «Il signor Bossi sta riposando, cercate di non andare su a rompergli le balle come al solito, non vuol veder nessuno», taglia corto con aristocratica delicatezza, una vicina di casa del leader leghista. Al Red Bar di via IV Novembre ronzano i pochi ardimentosi che si sono avventurati fuori di casa, nonostante l’ora torrida. Ma preferiscono dedicarsi al video-poker invece che alle congetture politiche mentre, riuniti ad un tavolo, alcuni uomini della scorta del senatùr trovano ristoro in bicchierozzi di acqua e menta.
Ingessato, scocciato e dolorante Bossi rivede ancora una volta la sua agenda. Cancella l’impegno della serata, alla festa provinciale del Tigullio ma, in compenso, accontenta a sorpresa i supporter di zona. L’assessore regionale all’Agricoltura, Bruno Specchiarelli e il presidente della Provincia di Varese, Dario Galli confermano raggianti la presenza del leader oggi all’inaugurazione del Mipam, la fiera agricola della Montagna a Laveno: «Ci penserà lui a raccontarvi come è andata».
«L’estate politica ferragostana da vent’anni a questa parte appartiene a Umberto Bossi, e anche quest’anno il leader del Carroccio sembra dominare le scene. Solo che stavolta il Senatur pare il cavaliere inesistente di Calvino» ha graffiato, recentemente Famiglia Cristiana. Che non si è fatta sfuggire l’occasione per bacchettare certe «volgari» uscite di Umberto Bossi e dei suoi. Riscoperta la canottiera simbolo del celodurismo il senatùr ha dovuto, forzatamente, indossare anche gli occhiali da sole modello Blues brothers dopo l’intervento alla cataratta. Che ha preceduto di qualche giorno la tanto criticata inaugurazione dei ministeri distaccati (tre uffici e tre scrivanie senza telefono) alla Villa Reale di Monza (dove, peraltro Bossi si è presentato con due ore di ritardo). Ed è in quella occasione che ha cominciato anche la sua estate del dito medio alzato con il significato che tutti conoscono. In quel caso rivolto ad alcuni giornalisti, mentre, più recentemente, ad una festa di lumbard a Besozzo, all’indirizzo di un cantante che aveva intonato le parole: «l’Italia, il tricolore». Certo Bossi in questa sua estate, vissuta pericolosamente, ha cercato di mostrare anche il pugno duro sbattendo la porta in faccia a Berlusconi a proposito delle pensioni e tuonando che «l’Italia finisce male» e che «la Padania si prepari, perché l’Italia sta andando a fondo».
È stata anche l’estate della sua prima clamorosa fuga e dell’annullamento di un comizio, che pareva blindato, nelle sue terre e fra i suoi. Per sfuggire ad alcuni contestatori l’Umberto ha infatti lasciato nella notte l’hotel Ferrovia di Calalzo di Cadore ma per cancellare infatti la magra ha reagito ancora una volta insultando i giornalisti. «È tutto falso. Meritano quattro legnate, vadano a fare i muratori».

Nella sua collezione di perline estive ci sono anche gli insulti a Brunetta, apostrofato non proprio elegantemente «come il nano di Venezia che ha la caratteristica di rompere i c...». e «quello str...» tutto per Casini. Ma anche la novità delle pernacchie: «Alfano è un bravo ragazzo, ma...», seguito da un lungo prr... Il prossimo 19 Settembre Bossi compirà 70 anni. Metterà la testa a posto?

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