L’ex Montella e il divo Cassano La Samp cala gli assi da derby

Con il Genoa il barese parte in panchina. Nove ore per un biglietto

da Genova

Il derby siamo noi, Genova gonfia il petto e mostra i muscoli. Dedicato a quelli che decideranno di sintonizzarsi sulla stracittadina rossoblucerchiata: osservate, studiate e ricordate questa notte, ci sarà da divertirsi. Partecipate alla festa, un bell'invito spedito a tutta l'Italia del pallone. Samp e Genoa chiedono un posto nella prima pagina di questa giornata di campionato, il derby è tornato dove il palcoscenico è velluto.
Godiamoci questa serata, allora. Baciata pure dalla luce dei riflettori, il fascino del posticipo ci metterà pure quel pizzico di atmosfera che non guasta mai. Samp e Genoa, tocca a voi. E pure a loro, quei trentacinquemila e oltre che hanno iniziato il conto alla rovescia una vita fa perché aspettavano soltanto questo momento. Nove ore di coda per un biglietto, si fa pure questo. 21mila tifosi blucerchiati, 14mila con il cuore rossoblu, la stessa idea, però. Le coreografie? No, grazie. Hanno deciso così anche se il derby ti farebbe venire quella voglia matta di stupire il mondo con effetti speciali. La storia di queste sfide insegna, sulle gradinate di Marassi lo show stile hollywoodiano è la regola, mica l'eccezione. Eppure hanno scelto di lasciar perdere per protesta contro le nuove direttive che non vietano la coreografia ma possono autorizzarla soltanto se comunicata con largo anticipo. Si tratta di leggi che devono essere rispettate. «Vorrà dire che sarà una partita con un sapore diverso, quasi antico, come ai tempi in cui le coreografie non c'erano», spiega il questore di Genova Salvatore Presenti che annuncia «mano tesa ma ferma». Trecento militari tra polizia, carabinieri e guardia di finanza; più 200 steward all'interno dello stadio. Un schieramento per evitare sorprese che, però, non ci dovrebbero essere. Va rilevato che il Sap (sindacato autonomo di polizia) si è detto contrario a un così ingente impiego di agenti alla domenica.
Intanto i tifosi hanno scelto il look per la serata. Tutti in maglia blucerchiata, hanno urlato forte i sostenitori della Samp. Sventoliamo le nostre bandiere rossoblù, ha risposto il popolo genoano. Proviamo a immaginare il fischio d'inizio, comunque vada sarà un successo. Lo è già stato per la Samp, perché Antonio Cassano ci sarà. Recupero lampo, il pubblico doriano sogna tutto questo: gol del talento di Barivecchia, la vittoria, lo sfottò più divertente per l'amico genoano. Voleva esserci a tutti i costi l'ex galactico, missione compiuta. E scusate se è poco dopo lo stiramento rimediato lo scorso 9 settembre. Abbiamo fatto Bingo, ha pensato la Samp. Facciamo ancora meglio, si è domandato Walter Mazzarri. Che vuole vedere Cassano in campo, «per quindici - venti minuti, è questa la sua autonomia adesso», ha confessato l'allenatore doriano prima dell'allenamento di ieri pomeriggio. Che è stato l'occasione perfetta per dare la carica alla truppa doriana. Ottocento tifosi a Bogliasco: tamburi e lacrimogeni, canto libero e applauso al massimo.Giovedì era toccato al Genoa, mille supporter a Pegli. Vincenzo Montella, l'Aeroplanino blucerchiato che ha vestito anche la maglia del Genoa, non esclude che magari ci potrebbe essere l'eroe a sorpresa che si prende la copertina alla faccia dei big.

Scegliete pure voi l'uomo derby anche se la tifoseria blucerchiata coccola Montella e Cassano (al debutto in campionato) mentre i «cugini» rossoblu contemplano con fiducia le figurine di Di Vaio (che cerca il riscatto dopo i fischi di domenica) e Borriello, ex della Samp qualche anno fa. Il derby sono anche loro, quelli che racconteranno in un'intervista tra dieci anni: lo sapevate che quel giorno avevo segnato anch'io?

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