L’ex studentessa modello diventa regina della droga mondiale

L’ultima foto della famiglia Arellano Felix che circola risale agli anni ’90. Allora c’erano ancora tutti, e tutto era ancora come doveva essere. Al comando gli uomini. E tutti in Messico avevano paura di loro. Gli Arellano, i più potenti, i più ricchi. Il narcotraffico nelle loro mani, il controllo loro, lo avevano anche fuori dal Messico, in America, in Europa. Le donne erano lì, a fare da cornice, ognuno il suo ruolo, preciso, statico, immobile: la mamma, le mogli e lei, la sorella. Enedina. Nella foto è lì, seduta accanto alla madre, al suo posto. Unghie lunghe laccate di rosso, rossetto e orecchini vistosi. Sono passati più di vent’anni, la famiglia Arellano è ancora al potere, più forte di prima, ma al comando c’è lei: Enedina, la figlia femmina degli Arellano, quella su cui nessuno avrebbe puntato, quella che quando era piccola i parenti le regalavano bambole e cucine di plastica, quella mandata a studiare all’università, quella che si sarebbe sposata un buon partito e avrebbe fatto la sua vita più o meno lontana dal narcotraffico. E invece no. Ci sono stati molti imprevisti nella famiglia Arellano. I fratelli hanno avuto poca fortuna con l’Interpol sempre alle costole. Prima è stato il turno del fratello Ramon, ucciso dalla polizia in un agguato, poi la cattura dell’altro fratello Benjamin. Restava Francisco detto «La tigre», ma su di lui la famiglia si era già espressa: inadatto a fare il narcotrafficante di serie A. Troppo esibizionista e tossicodipendente. Si era montato la testa, andava in giro per Tijuana a dire che presto o tardi sarebbe toccato a lui diventare il capo. La famiglia allora non ha potuto fare altro che mandarlo in un’isola lontana.
Enedina sembrava la soluzione di riserva, è diventata l’asso nella manica dei narcotrafficanti. Lei era la figlia studiosa, la prima della classe, laureata a pieni voti in contabilità in una prestigiosa università messicana. Enedina si è fatta strada ed è diventata la capa indiscussa di una delle organizzazioni criminali più violente del mondo. Lei si è presa il potere, lo ha gestito. Ha controllato i conti, e così come faceva quando era all’università, si è data da fare, si è messa d’impegno, ha studiato le rotte, i mercati della droga, ha preso accordi, ha stretto alleanze importanti. Oggi Enedina è tra le donne più ricercate non solo del Messico ma del mondo. Ha messo a frutto i suoi studi, grazie alla sua laurea in contabilità riesce infatti a mettere perfettamente insieme tecnica e spietatezza. Controlla il cartello di Tijuana, gestisce il traffico di droga in tutta la costa ovest degli Stati Uniti e da due anni è in guerra con il Cartello di Sinaloa per il controllo del ricchissimo mercato americano. Chi la conosce dice che Enedina comanda a ritmo dei suoi tacchi, sempre altissimi. Si sveglia presto la mattina e va in ufficio a controllare i conti. Nel giro della mala la apprezzano soprattutto per il suo modo rivoluzionario nella gestione del crimine. Enedina è un capo discreto, efficiente e ottima amministratrice, potente e spietata. Non è stato facile per lei inserirsi, all’inizio anche i suoi la guardavano con sospetto. «Un paio di mesi, dicevano e poi ce la togliamo di mezzo». E invece no. Enedina resiste e si fa temere. Oggi Enedina non si fa intimidire da nessuno. Anzi, sbagliano i nemici che quando la guardano vedono una donna. No, lei è una potentissima e senza scrupoli. Se deve, dà ordine di uccidere senza risparmiare nessuno. A dimostrarlo, la guerra con il cartello di Sinaloa, dove si contano già più di duemila morti. «Enedina Arellano è al comando per necessità - spiegano dall’Interpol. La famiglia doveva in qualche modo mantenere il controllo e non restava altro in famiglia che lei».
Oggi Enedina è considerata la regina del narcotraffico. È finito il tempo in cui le donne stavano a fare contorno, a fare le amanti o le mogli. Oggi prendono il potere e lo gestiscono a modo loro. Come lei solo l’altra, la Regina del Pacifico, la più nota trafficante di cocaina, Sandra Avila Beltran; bella, bellissima, miliardaria. La Beltran aveva scalato il potere facendosi strada tra i boss del narco traffico. In cima alle liste delle dieci donne più ricercate dell’Interpol, Sandra sapeva affascinare i suoi colleghi maschi, e soprattutto aveva un’arma segreta: aveva costruito il suo successo grazie alla conoscenza delle lingue: sapeva perfettamente parlare inglese, tedesco e olandese.

Una carriera bruscamente interrotta un paio d’anni fa dall’arresto. Oggi è il turno di Enedina. È brava, è capace e lo sta dimostrando a tutti i colleghi maschi. E fino a quando non verrà arrestata potrà dimostrare la sua superiorità.

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