L’immigrazione nel mondo libero di Ken Loach

S’intitola In questo mondo libero il film di Ken Loach in concorso a Venezia che presto vedremo nelle sale milanesi. Il film affronta il tema dell’immigrazione, sempre più in voga tra i registi e filmaker che attingono a piene mani dalla cronaca attuale.
Se già in passato Loach aveva colto gli umori dei messicani a Los Angeles (Bread and roses) o dell’ultima generazione dei pakistani in Inghilterra (Un bacio appassionato), questa volta il noto regista «politically oriented» si mette dalla parte dei «cattivi». Il film narra la vicenda di Angie che viene licenziata in tronco dall’agenzia di collocamento dove lavora. Decide così di gestire in cucina - la sua - un’agenzia di lavoro interinale per immigrati insieme alla coinquilina Rose.
Il punto è quanto un certo cinema di denuncia possa incidere effettivamente sulla realtà (in meglio).

Ma questa è un vecchia storia. Intanto un dato è certo: da una parte si riconosce che l’economia non sopravvivrebbe senza la forza lavoro degli immigrati, dall’altra se ne vorrebbe l’espulsione. Un dilemma in cui si dibatte l’Occidente.

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