L’industria mondiale usa i motori CSM

Dall’impianto emiliano escono prodotti per i più svariati apparecchi e strumenti

L’industria mondiale usa i motori CSM

Nunzia Pagani

Progettare e produrre partendo dalle esigenze specifiche di ogni singolo cliente: è la flessibilità e la capacità di fornire un prodotto «realmente su misura» - spiega il managing director Aldo Delchini - la reale forza di CSM Motori». L’azienda di Borgotaro (Parma), specializzata nella produzione di motori per i più svariati apparecchi e strumenti, che in poco più di dieci anni ha raggiunto una forte posizione nel prorio settore di riferimento.
«L’attività è nata nel 1991 con l’acquisizione di un marchio noto nel Milanese, ma è nel 1995 che viene creato il marchio odierno e che prende il via una crescita graduale che dura tuttora, con un marcato sviluppo sul mercato italiano e su quelli esteri», spiega Delchini, che insieme al direttore tecnico Ferruccio Barbieri ha alle spalle una lunga esperienza nel settore degli avvolgimenti elettrici. Compentenze che ben si è integrano con quelle di Mario Maccaferri, direttore commerciale, e di Giambattista Sartoni, processing product managing, provenienti entrambi dal settore della motoristica elettrica a Bologna: la città che è oggi il punto di riferimento commerciale di CSM.
Questa è stata la scintilla che ha dato vita a CSM Motori: riunire uomini con esperienze diverse accumulate nello stesso settore e soprattutto caratteristiche personali a volte anche opposte ma capaci di creare un gruppo affiatato. «Capimmo fin dall’inizio, frequentando le principali manifestazioni internazionali, che il mercato della produzione seriale era maturo. La concorrenza sul prezzo portata allora dai Paesi dell’Est Europa e oggi dai cinesi non era fronteggiabile. E le nostre capacità di investimento non ci permettevano di affrontare la grande produzione in serie per competere solo sul prezzo. Meglio allora puntare sulla capacità tecnica e sui prodotti su misura, sulla progettazione ad hoc, sul dialogo con il cliente sotto il profilo tecnico e di servizio», prosegue Delchini.
Scelta che, attraverso un coinvolgimento continuo, ha permesso a CSM di fornire «quasi una partnership» ai propri clienti. «Ciò di cui veramente ha bisogno, quando e come ne ha bisogno: così facemmo, questa diventò la nostra mission. La scelta è stata giusta: lo spirito iniziale, la filosofia che ci ha contrassegnato da subito, si sono mantenuti intatti. Che non avevamo sbagliato ce lo conferma infatti il trend attuale di crescita, circa il 20% negli ultimi due-tre anni, nonostante l’aggressività del gigante asiatico».
Cerchiamo di capire cos’è oggi CSM. Innanzitutto un nuovo stabilimento di 4mila metri quadri, inaugurato nel settembre 2004 e certificato VISION 2000, dove sono assemblate le parti realizzate in un altro impianto sempre a Borgotaro. «Nella nuova unità produttiva abbiamo riservato grande spazio e notevoli investimenti alla fase progettuale, che è da sempre uno dei nostri punti qualificanti», spiega Maccaferri. «Tre le fasi principali che precedono la produzione. Prima di tutto il disegno del pezzo, realizzato con software 2D e 3D da un ufficio tecnico sulla base delle richieste del cliente, magari portando da noi, per esaminarlo da vicino, lo strumento su cui verrà montato il motore. Poi, seconda fase, la simulazione del prodotto finito, compiuta con un software dedicato che riproduce tutte le caratteristiche del pezzo, con un’approssimazione del 99 per cento. Ciò, naturalmente, ci permette di rispondere in tempi brevissimi, circa una settimana, alla richiesta di fattibilità del cliente; e questo è qualcosa che ci distingue. Infine, ultima fase, la sala prove, dove con attrezzature di ultima generazione svolgiamo tutti i test necessari prima di iniziare la produzione. Insomma, dove la teoria comincia a divenire realtà», sintetizza Maccaferri. La produzione dei motori CSM ha il suo cuore pulsante nel reparto avvolgitura interno all’azienda. «L’avvolgitura è il punto nevralgico del motore. Per questo la realizziamo internamente: è il momento centrale della fase produttiva», puntualizza Delchini. «Le parti meccaniche sono invece realizzate da terzisti esterni di nostra fiducia, la cui attività controlliamo rigorosamente. Infine, siamo noi a realizzare l’assemblaggio finale. Tra l’altro, il fatto di possedere un reparto avvolgitura interno ci permette di mantenere sempre tempi di consegna molto brevi perché si può passare quasi subito dal progetto alla fase produttiva».
Fattore competitivo primario per CSM è la qualità, garantita dalla certificazione ISO 9000 versione VISION 2000 ma sviluppata e affinata nel corso degli anni: «La nostra palestra è stato il mercato tedesco, che abbiamo affrontato quasi subito con eccellenti risultati. Gli standard richiesti erano altissimi già diversi anni fa: siamo stati al passo ed è così che siamo cresciuti».


La qualità della produzione CSM è garantita, ai due estremi del processo produttivo, da un Ufficio Controllo Qualità riservato all’accettazione dei materiali provenienti da fornitori esterni, nonché dalle apparecchiature elettroniche che eseguono il controllo finale su ogni pezzo in uscita: è così che sono stati testati i 220mila motori (di cui il 70% realizzati su misura e il 30% in serie) costruiti da CSM nel corso dello scorso anno.

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