L’INTERVISTA IL PRESIDENTE DEI MEDICI

«È una bomba a orologeria» quella innescata dalla procura di Messina con l'iscrizione nel registro degli indagati di venti tra medici e paramedici che hanno assistito la donna di Messina morta per l'influenza H1N1. Non usa mezzi termini il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Mario Falconi: «Nei nosocomi italiani, che lavorano già sul filo del rasoio, dove i posti letto non sono mai sufficienti e dove spesso si vedono barelle nei corridoi, questo provvedimento porterà a un aumento di ospedalizzazioni incongrue, cioè legate al timore di sbagliare diagnosi o sottovalutare dei sintomi. In sostanza dovute alla paura». Non ci sono ragioni oggettive per preoccuparsi di più di quanto non accada con l'influenza di stagione. «Nel nostro Paese la pandemia ha assunto i toni del ridicolo - incalza Falconi - è giusto vaccinarsi, ma H1N1 non è virulento. Non capisco l'allarmismo e queste iniziative della magistratura non fanno altro che acuire la situazione».
Significativa a questo proposito la ricerca condotta dall'Ordine dei medici di Roma che ha messo in evidenza come la paura dei camici bianchi abbia portato danni tra i 12 e 20 miliardi di euro, tanti ne sono stati spesi in maggiori esami diagnostici e ricoveri impropri tra il 2001 e il 2006. «Sono cifre spropositate e dovute alla mancanza di tranquillità con cui lavora la classe medica – precisa il presidente dell'Ordine di Roma – sono nella Capitale a fronte di 14mila ricoveri in meno tra il 2001 e e il 2006 si è registrato un aumento di Tac, risonanze ed ecografie di circa il 500 per cento». C'è il rischio allora di finire in rianimazione perchè il termometro segna 38 gradi? «Il camice bianco oggi ha paura e anche il medico di famiglia potrebbe avere atteggiamenti cautelativi che senza questo clima non avrebbe».


Significativa è l'esperienza del dottor Mauro Zanna, responsabile del Pronto soccorso dell'ospedale San Pier D'Arena a Genova: «Il numero degli esposti è in costante aumento perché spesso i pazienti ritengono di aver ragione e di poter dubitare dell'operato dei medici. Assecondati dagli avvocati, portano avanti richieste di indennizzo anche di qualche centinaio di euro, richieste di cui non si capisce neppure il senso».

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