Gian Micalessin
Il balletto è finito. Teheran ha convocato per oggi gli ispettori dellAiea (Agenzia internazionale per lEnergia Atomica). Sotto i loro occhi i tecnici della Repubblica Islamica spezzeranno i sigilli e riapriranno laboratori di ricerca nucleare. Dopo due anni mezzo di volontaria sospensione decisa per favorire i negoziati con lUnione europea il regime iraniano dichiara con i fatti che il tempo è scaduto. Non intende più convincere nessuno. Continua a ribadire le finalità pacifiche del suo programma nucleare, ma non sembra più interessato a provarlo.
La mossa segue quella dello scorso agosto, quando gli ispettori dellAiea assistettero alla rottura dei sigilli dei laboratori di Isfahan. Lì da allora è ripresa a pieno ritmo la gassificazione delluranio, fase preliminare del processo di arricchimento. «Rimuoveremo i sigilli e riprenderemo la ricerca, dipende dallAiea farci sapere se vuole esser presente», ha detto ieri Hamid Reza Asefi, portavoce del ministero degli Esteri iraniano.
Saltati quei sigilli, basterà riavviare la costruzione del centro di Natanz per larricchimento delluranio e la situazione ritornerà quella del 2003, quando Teheran sospese volontariamente ogni progetto per facilitare la trattativa. Quale tipo di ricerca verrà svolta nei laboratori riaperti oggi non è chiaro. Stando alle scarne e ambigue precisazioni iraniane, riavviare la ricerca non significa necessariamente riprendere la produzione di combustibile nucleare. Analisti e diplomatici temono invece che in quei laboratori ricomincino i test sullarricchimento e lassemblaggio delle centrifughe per ottenerlo. Da oggi dunque gli iraniani si avvicinano alla fase più critica del processo nucleare: quella da cui, a seconda del livello di arricchimento scelto, può uscire innocuo combustibile per le centrali nucleari o materiale fissile per le armi atomiche. I portavoce iraniani ribadiscono comunque che lAiea potrà sorvegliare il lavoro svolto nei laboratori grazie alle telecamere già impiantate dallagenzia. LAiea sottolinea invece di non aver potuto concordare alcuna mossa perché i negoziatori iraniani hanno disertato la riunione convocata nella propria sede di Vienna per chiarire la ripresa della sperimentazione. «Abbiamo ricevuto solo una lettera molto vaga che non soddisfa le nostre richieste dinformazioni» ha detto una portavoce dellAiea.
LUnione europea ricorda intanto che la ripresa della ricerca nucleare renderà impossibile il riavvio dei negoziati.
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