Salvatore Trapani
da Cannes
Il cinema italiano non brilla più, consoliamoci con quello di ieri: un vasto patrimonio in deperimento a causa del tempo. Così La Cineteca nazionale del Centro sperimentale di cinematografia - nata nel 1949 per il recupero e la conservazione dei film depoca - ha presentato il restauro di Cronaca familiare di Valerio Zurlini, con Marcello Mastroianni e Jacques Perrin (1962), tratto dallomonimo romanzo di Vasco Pratolini. Averlo scelto come testimone storico a Cannes si confà alla logica della Cineteca. Dice il suo presidente, Francesco Alberoni: «La pellicola conferma il compromesso posto da Pratolini, che è anche il nostro, tra la nostalgica dolcezza del passato e il radicalismo della modernità». Ma il film venne premiato a Venezia con il Leone doro - in ex aequo con Il mondo di Ivan di Andreij Tarkovskj - non certo per questa connotazione, quanto per aver parlato di sentimenti allo stato puro. Per Zurlini era fondamentale la dimensione del cuore e delle emozioni prive di condizionamenti sociali.
Altro vecchio film italiano presentato a Cannes nel restauro, della Cineteca di Bologna stavolta, è Appunti per unOrestiade africana di Pier Paolo Pasolini (1969). Nato dai sopralluoghi filmati che il regista fece nellattuale Tanzania (allora Tanganika) e Uganda con la sua inseparabile cinepresa Arriflex 16 millimetri, nella prospettiva di una trasposizione africana dellOrestiade di Eschilo: Agamennone, Coefore ed Eumenidi.
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