L’Olimpico diventa la casa di Juve e Toro

Costato 40 milioni sullo scheletro del vecchio comunale, celebrato da tutti, ora è considerato ideale per il football

Là dove c’era Achille Starace a celebrare i giochi Littoriali oggi Sergio Chiamparino sventola la bandiera delle Olimpiadi d’inverno e domani quella del Torino calcio, da vero tifoso granata senza nostalgie drammaturgiche. Lo stadio Olimpico e comunale ha 73 anni di vita, dico del sito originario, ma ha un futuro che pochi conoscono. Lo stadio comunale Olimpico, ex Benito Mussolini, costruito nel giro di otto mesi, dal settembre del 1932 al maggio del 1933, comprensivo di piscine, stadio di atletica, sale stampa, ufficio postale e telegrafico, clinica medica, oggi è il testimone unico di molte generazioni. Ci giocheranno dal prossimo campionato, il Torino, che ne avrà successivamente la concessione, e per un anno almeno anche la Juventus che ha ricevuto per anni 99 i diritti sul Delle Alpi, da rifare e ridurre secondo risposta di mercato (40mila posti).
L’Olimpico (rifatto dal gruppo veronese Mazzi) è costato 40 milioni di euro, 12 dei quali versati dal Cimminelli, ex padrone del Torino poi scivolato nel fallimento del suo club con tutti i derivati. Ora il Torino e la Juventus verseranno un canone di locazione pari a 200mila euro, cadauno, per un solo anno, al netto delle spese di gestione (manutenzione ordinaria) che saranno a carico delle due società. Poi, alla scadenza dell’affitto, si vedrà.
Urbano Cairo ha dichiarato la propria disponibilità a trasferire la cronaca e la storia granata in questo stadio che potrebbe anche chiamarsi Vecchio o Grande Torino (ma non è detto), sarà curioso registrare la reazione dei tifosi juventini, con Giampiero Boniperti in testa, quando vedranno la loro squadra scendere in campo con la maglietta rossa, quella attuale di riserva, in un impianto che porta il nome della fazione rivale, sarà allora completato il delitto perfetto del granata doc Antonio Giraudo. Nell’attesa lo stadio sarà risistemato, via le sovrastrutture, ampliati i posti che attualmente sono 27.168 a sedere e potranno salire fino a 35mila (al vecchio Comunale erano 65mila, quasi tutti in piedi), disponibile un’area commerciale all’esterno, considerato che l’intero sito diventerà una città dello sport, con il PalaIsozaki, il Palaghiaccio di fianco, che si chiamerà Giovanni Agnelli, e la dirimpettaia nuovissima Piscina coperta che ospiterà la prossima estate i mondiali di nuoto pinnato.

Là dove la Juventus ha vinto sedici titoli italiani e il Torino uno, là dove la nazionale azzurra giocò nel ’47 contro l’Ungheria con dieci calciatori del Toro e uno solo, Sentimenti IV, della Juve, là dove Starace inaugurò i Littoriali e Gianni Agnelli coccolava Sivori e Platini, là dove Juventus-Inter venne sospesa per invasione pacifica degli spettatori e la sua ripetizione vide l’esordio di Sandro Mazzola e il ritiro di Boniperti, va a incominciare una nuova storia, senza nostalgia e con gli euro necessari per farla vivere. Non c’è più il braciere con la sua fiamma altissima, resiste da 73 anni la Torre Maratona, illuminata dai vetri di Murano. Memoria dell’altro secolo. Non c’è più tempo per i diari.

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