È l’ora di Audi A1 Grinta ed eleganza in meno di 4 metri

BerlinoAudi ritorna nel segmento B, quello delle sub-compatte fino a quattro metri di lunghezza. La precedenze sortita un questo territorio altamente competitivo si chiamava Audi A2, un concentrato di alta tecnologia fortemente voluto da Ferdinand Piëch, ma che si rivelò un grosso fallimento sul piano commerciale per una serie di ragioni, tra cui, innanzitutto, un design di difficile digestione, oltre a un prezzo fuori scala per la categoria. Questa volta, con la A1, Audi non ha sbagliato una mossa e si appresta a imporre la propria classe anche in questa categoria. In primo luogo perché a capo dello stile si trova uno dei maggiori esponenti del design di sempre: Walter de’ Silva, per cui A1 gioca subito la carta vincente di uno look affascinante.
Compatta nei suoi 3,95 metri, la nuova tre porte di Ingolstadt ha un profilo snello e muscoloso, sottolineato da un passo e da carreggiate con valori massimi nella categoria, che la fanno apparire ben piantata sulla strada. E poi c’è, una volta di più, quella griglia che, con i richiami nostalgici alle glorie della Auto Union da Grand prix degli anni ’30, è stata semplicemente un colpo di genio, che ha rivoluzionato la personalità stessa del marchio. Qui la vediamo sapientemente adattata, nelle dimensioni e nei profili, alle dimensioni e alla missione di una sub-compatta di alta classe. Il frontale ha, conseguentemente, una personalità forte e decisa, sottolineata anche dal disegno esclusivo dei gruppi ottici. Svelto e scattante, come detto, il profilo laterale, ben marcato, nella fascia inferiore, dai passaruota e da una forte nervatura che corre per tutta la portiera. A una linea così elegantemente giovane, fa riscontro un interno di una classe da vera Audi di segmento superiore.
I sedili hanno una configurazione anatomica gradevole e ben scolpita da rivestimenti di qualità elevata. Elegantissima la plancia dalla linea pulita, sobria, con il gruppo strumenti dalla configurazione classica, ben raccolto, ben leggibile attraverso il volante sportivo a tre razze. A completamento, il display del sistema di navigazione, molto funzionale, esce, a comando, alla sommità della plancia, mentre sotto questa si prolunga nella console con i comandi dei servizi e la leva del cambio. L’abbiamo provata con tutte tre le motorizzazioni con cui sarà proposta in Italia: i due turbo-benzina-iniezione diretta da 1.2 e 1.4 litri, rispettivamente da 86 e 122 cv, e il turbodiesel 1.6 litri da 105 cv.
Date per acquisite le supreme qualità dei turbodiesel Volkswagen-Audi in generale, e di questo 1.6 da 105 cv, nonché la ragguardevole grinta prestazionale del turbo-benzina 1.4 litri (122 cv), dobbiamo dire che la grande sorpresa è venuta proprio dal propulsore d’ingresso, il 1.200 cc turbo-benzina-iniezione diretta che ci ha affascinato per le doti di elasticità che hanno consentito di muoverci con grande autorevolezza nel traffico di Berlino e, quindi, di affrontare senza complessi le autostrade tedesche, dove l’Audi A1 1.2 Tfsi non ha problemi a tenere un passo di tutto rispetto, con i suoi 180 orari di velocità massima. Il tutto con consumi modesti: 5,1 litri ogni 100 chilometri nella media.


A un prezzo mediamente inferiore di 4mila euro rispetto alle altre due offerte, con un ingresso a 16.800 euro, attraente in relazione alla classe del prodotto, crediamo che la novità tedesca possa rappresentare una quota di vendite, in Italia, decisamente interessante.

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