È l’ora delle stelle con Cobham, Corea e Bollani

Oggi al Blue Note il concerto del batterista panamense. Il duo pianistico suonerà invece domani allo Smeraldo

È l’ora delle stelle 
con Cobham, 
Corea e Bollani

Non c'è solo la musica classica, in tutte le sue svariate declinazioni, nella sezione milanese di MiTo Settembre Musica 2010. C'è anche il jazz. E che jazz... Dal lotto dei concerti (una decina in tutto da qui al 23 settembre) meritano cinque stelle quelli di «mister fusion» Billy Cobham (stasera al Blue Note alle 21 con replica alle 23, ingresso 15 euro) e del nostro Stefano Bollani in coppia con Armando «Chick» Corea, uno dei miti contemporanei del pianoforte jazz (domani allo Smeraldo, ore 21, ingresso 20 euro). Un incontro di tecnica, fantasia e creatività, ma anche di generazioni differenti, quello tra lo statunitense (di nonni calabro-siculi), classe 1941, e il milanese di nascita (ma toscano d'adozione), classe 1972, accomunati, però, da una straordinaria versatilità e ampiezza di orizzonti stilistici. «Al di là delle formidabili doti pianistiche, Corea è un esempio assoluto, al pari di altri grandi come Herbie Hancock o Miles Davis, di artista che non sta mai fermo, che non si adagia sugli allori, sempre proteso al nuovo, al diverso, alla ricerca di sonorità e musiche inesplorate - ha dichiarato Bollani -. È uno dei pianisti che ascolto e amo fin da bambino e di cui meglio conosco ogni piega del percorso artistico. Di lui apprezzo tanto i capolavori iniziali, soprattutto Now he sings, now he sobs del 1968 e Inner space del '72, quanto i dischi coi Return To Forever o la Elektric Band».
Che cosa aspettarsi dall'atteso evento, vera e propria apoteosi del pianismo jazz? Uno show all'insegna dell'improvvisazione e del buon umore, con una bella innaffiata di feeling a prima vista con il pubblico. Già, perché tra un brano e l'altro ci sarà spazio anche per alcune gag esilaranti. Nonostante l'esperienza di coppia sia limitata a pochi grandi eventi (come Umbria Jazz) la sintonia tra i due pianisti è ineccepibile. Sia che suonino i tasti in maniera convenzionale sia che si dilettino a reinventare un nuovo stile, pizzicando le corde direttamente dalla cassa armonica, picchiettando i martelletti o, ancora, usando bacchette da batteria. Bollani, si sa, è più eccentrico, esuberante, vuole condurre il gioco e si lancia in scale infinite e accordi serrati; Chick Corea si diverte e fa divertire il suo partner, lo asseconda, poi però si appropria di assoli eccezionali, dove è Bollani a trasformarsi in gregario. Difficile, comunque, resistere a questo mix di jazz classico e fusion.
Dici fusion e non si può non citare Billy Cobahm, batterista superstar con una fama che ha attraversato oltre quarant’anni di musica; uno di quei personaggi per i quali i curiosi e gli appassionati si mobilitano sempre e «a prescindere». D'altronde, con il matrimonio tra tecnica jazzista e adrenalina rock ha letteralmente rivoluzionato la musica. Abituato a cambiare formazioni, nonché a cavalcare progetti sempre diversi, il 66enne musicista panamense, da tempo con base in Svizzera, si presenta a Milano a capo di una band variegata e multietnica che segnala una volta di più la propensione alla ricerca e alla sperimentazione. L'ultima sua fatica s'intitola Palindrome, album che mette assieme composizioni inedite con rivisitazioni di brani della sua sterminata discografica: «Io credo che il mio nome lo si possa trovare in oltre 500 progetti tra registrazioni discografiche - ellepì, cd, video, film - e jingle pubblicitari, dal chewingum ai cereali per la colazione», ha puntualizzato.

Roba da Guinness dei primati.
E intanto, gli appassionati pregustano già la performance-tributo a Jimi Hendrix del trombettista di casa nostra Giovanni Falzone, in programma il 18 presso l’insolita location dell’Officina Teodosio dell’Atm.

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