L’Universo e il giallo del Sole «doppio»

Una meteorite colpì la Terra sconvolgendone l’originaria natura geologica

Non si apprezza mai abbastanza quanto il processo cognitivo dell'uomo su se stesso e su ciò che lo circonda sia stato oltre ogni immaginazione accelerato dall'applicazione del metodo scientifico. Basti semplicemente confrontare le conoscenze acquisite da 5000 a 250 anni fa con quelle acquisite da 250 anni fa a oggi: a 5000 anni fa risalgono le più antiche testimonianze scritte, e ancora 250 anni fa non si aveva idea neanche che i fulmini fossero corrente elettrica.
Naturalmente, la scienza non dà risposta a tutte le domande (ad esempio, non ci informa dove sia la felicità), né è certa delle risposte che dà, quando le dà. Anzi: il dubbio è presente in ogni affermazione scientifica. Fatto che conferisce alla scienza una forza di cui non gode nessun'altro metodo cognitivo. Nessuno scienziato responsabile è «assolutamente certo» delle proprie affermazioni. Se mi chiedete, ad esempio, cos'è l'elettrosmog, rispondo che non esiste. Ne sono certo? Con maggiore grado di certezza con cui affermo che nel nostro sistema solare vi è un solo Sole. Infatti, qualcuno ritiene che i Soli potrebbero essere due. Alcune stelle (forse la maggior parte delle stelle) sono doppie, cioè sono fatte di due unità che orbitano insieme. Se il nostro Sole fosse una metà di una stella doppia, dovrebbe da qualche parte esserci la compagna, cui è stato anche dato un nome: Nemesi, come la dea della vendetta, per motivi che appariranno presto evidenti.
La sola ragione per ipotizzare l'esistenza di Nemesi è stata l'evidenza della periodicità delle estinzioni sulla Terra. Ma andiamo con ordine. La memoria storica delle ere geologiche è conservata negli strati di sedimenti rocciosi e nei fossili ivi contenuti. Una variazione significativa nella successione di questi strati corrisponde a quel che avvenne 65 milioni di anni fa con la scomparsa repentina dei dinosauri, che hanno dominato la scena terrestre per un tempo quasi 10 volte superiore a quello sinora speso dalla razza umana (geologicamente parlando, «repentino» è ciò che accade in meno di un milione di anni).
Allora, scomparvero non solo i dinosauri ma il 70% degli esseri viventi: un'estinzione di massa. I geologi hanno osservato che gli strati rocciosi corrispondenti a 65 milioni di anni fa (ma non quelli immediatamente superiori o inferiori), oltre ad essere privi di fossili, sono ricchi di iridio, un elemento ricco nelle meteoriti ma altrimenti raro sulla Terra: 65 milioni di anni fa la Terra fu colpita da una meteorite di cui, tenendo conto dell'abbondanza di iridio nota nelle meteoriti e di quella trovata in quegli strati rocciosi, si può stimare la velocità (50 km/s) e il diametro (10 km).
Il tremendo urto deve aver vaporizzato la meteorite, sollevando un enorme polverone che, schermando la luce del sole, ha condotto alla morte dinosauri e tutto il resto. Il polverone, ricco di iridio, si è poi lentamente depositato a terra. Il punto d'impatto è stato localizzato in un cratere del Messico, proprio di fronte a Cuba. Ora, gli impatti con meteoriti non sono eventi unici (la cometa che una decina d'anni fa urtò Giove avrebbe causato, se avesse invece colpito la Terra, un'altra estinzione di massa). Anzi, i dati geologici ci dicono che nell'ultimo mezzo miliardo di anni si sono verificate ben cinque estinzioni di massa principali e, sembrerebbe, tutte dovute a impatti con meteoriti.
Questi fatti portarono alcuni ad avanzare l'ipotesi del secondo sole quando osservarono che le estinzioni degli ultimi 250 milioni di anni avvenivano con periodo costante, ogni 26 milioni di anni: siccome gran parte del flusso di meteoriti che bombardano la Terra si ritiene provenga da una particolare zona del sistema solare, si è fatta l'ipotesi dell'esistenza di Nemesi, che dovrebbe avere un'orbita con periodo di 26 milioni d'anni e che, ogni volta che passa in prossimità di quella zona del sistema solare, indurrebbe quella rovinosa cascata di meteoriti.
L'ipotesi è molto azzardata per ragioni troppo lunghe da spiegare qui, e sarebbe non escludibile, se non fosse che le estinzioni di massa precedenti a 250 milioni di anni fa non manifestano più la periodicità dei 26 milioni di anni.

Questo fatto, il cui contrario è la sola ragione per aver ipotizzato il secondo sole, unitamente a quello che nessuno l'ha mai localizzato, sarebbe sufficiente a far concludere che il nostro Sole è proprio solo. Eppure qualcuno cerca ancora nel cielo, molto romanticamente, la sua compagna. E perché no? Dopo tutto ci sono quelli che, con poco romanticismo e privi di fantasia, cercano ancora nel cielo l'elettrosmog.

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