L’uomo di lusso è senz’anima Così l’abito sconfigge la tristezza

Pitone, oro e coccodrillo: alle sfilate di Milano trionfa lo sfarzo

da Milano

Al romanzo del giovane ricco che la moda vuole raccontare manca un solo dettaglio: l’anima. Quell’inafferrabile materia che producendo tormenti portava all’estasi creativa, oggi viene sostituita dalla spietata lucidità con cui gli stilisti analizzano il mercato per toccare le corde del desiderio. In un mondo che non vuole invecchiare e considera la tristezza come una vergogna, la collezione maschile di Gucci per l’estate 2009 è semplicemente perfetta perché nessuno può sentirsi vecchio e tantomeno triste davanti a un cocktail di colori sgargianti e motivi tropicali che vanno dai fiori d’ibisco ai tucani.
Questi elementi volutamente kitsch compaiono sotto forma di stampa sulle camicie, come intarsi sulle scarpe di coccodrillo, oppure dipinti a mano e poi ricamati sul giubbotto di pitone che non può costare meno di 20mila euro. «I pezzi preziosi non ci restano invenduti» dice l’intelligente ragazza che in tre anni ha fatto crescere del 46 per cento il fatturato della griffe fino alla sconvolgente cifra di 2 miliardi di euro. Si prevedono ulteriori aumenti visto che per comporre quest’immagine da ragazzo scanzonato presa dal duo musicale Mgmt, ma convertita nel più noto Andrea Casiraghi per esigenze di comunicazione, bastano i prodotti con le due G come i borsoni da viaggio e i cappellacci di paglia.
Ieri sera Frida ha presentato con una cena per 100 vip seguita da una festa per 1000 persone, il nuovo profumo Gucci Pour Homme. Contemporaneamente Tom Ford festeggiava l’apertura della sua prima boutique milanese con un party altrettanto affollato e glamorous. «Non mi ha invitata ma siamo tutti molto impegnati», ha detto lei, mentre lui, bello e impossibile, ha esclamato: «Parliamo del futuro, non del passato». Ci sarebbe piaciuto parlare anche del presente per capire chi può permettersi il lusso sibaritico dei suoi occhiali d’oro a 18 carati, delle scarpe in coccodrillo che richiedono 3 giorni per la sola lucidatura, degli abiti sartoriali (18 ore di lavoro come minimo, prezzi da 2.500 euro in su). «I miei clienti hanno una vita internazionale, sono gente che capisce la qualità» sostiene Ford. Ferruccio Pozzoni, designer della linea uomo di Valentino esibisce una cultura non banale sulla pittura danese dell’800 che gli ha ispirato una bella collezione con tanti gilet, panciotti in jacquard tramato d’oro e cravatte a forma di rosa. Si ritorna nelle categorie del nuovo grazie ad Ermanno Scervino con i suoi superbi modelli in organza tecnologica. Dello stesso segno l’uso del jersey da tuta anche per gli smoking di Bikkembergs. Moschino fa sfilare una convincente collezione che ha per leit motiv il quadretto delle tovaglie da pic nic sugli impeccabili completi. In ogni caso l’unico che riesce a dare una risposta sensata sull’essenza della ricchezza moderna è John Richmond.

«Ricco è chi può dare agli altri con umiltà» dice lo stilista che ha messo la parola «Rich» sul lato B dei jeans in tempi non sospetti. E ai suoi molti estimatori dona una moda rilassata e rilassante, talmente ben fatta che le scarpe si possono indossare senza calze senza soffrire essendo fabbricate nella miglior pelle da guanto che ci sia.

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