Lampedusa, miracolo Amato Immigrati spariti a comando

Fino a martedì scorso nel centro di accoglienza c’erano 500 persone per 190 posti

Gaetano Ravanà

da Agrigento

A Lampedusa da ieri credono nei miracoli. Dall’inizio di quest’estate il Centro di permanenza temporanea dell’isola è al collasso: nel solo mese di luglio la media degli sbarchi è stata di 50 clandestini al giorno. Eppure è bastata una visita della commissione sui Cpt istituita dal ministro dell’Interno Giuliano Amato per far sparire ogni problema: come d’incanto qualche centinaio di clandestino è evaporato e il centro, da sovraffollato, è diventato vivibile e accogliente. Il «miracolo» è avvenuto ieri pomeriggio poco prima dell’arrivo della commissione costituita apposta, come nelle stesse ore spiegava alla Camera il ministro degli Esteri Massimo D’Alema, per «verificare e valutare le condizioni di vita in tutti i centri attualmente operativi». Difficile capire come possa constatare le difficoltà del Cpt dopo che è stato svuotato.
Ieri pomeriggio erano rimasti appena una cinquantina di immigrati a fronte di 190 posti letto (solo in serata a causa di un altro sbarco il numero è cresciuto fino a 90 unità). Alla commissione è stato evitato quindi il disturbo di trovarsi di fronte alla consueta drammatica situazione del Cpt. Situazione che appena martedì scorso era di gravissimo sovraffollamento: c’erano oltre 500 persone. Trecento circa sono state tempestivamente trasferite, tramite un ponte aereo curato dalla Prefettura di Agrigento, al centro di accoglienza di Crotone, mentre altri 200 sono «spariti» pochi minuti prima che entrassero i componenti della Commissione presieduta da Staffan De Mistura, accompagnata da diversi rappresentanti delle associazioni umanitarie. La commissione così, invece di una folla di profughi accatastati in spazi insufficienti, ha incontrato il prefetto di Agrigento, Bruno Pezzuto e i vertici della Capitaneria di porto, carabinieri, Guardia di Finanza.
Le autorità locali spiegano che i poteri concessi da un po’ di tempo alla prefettura di Agrigento consentono di trasferire gli immigrati in tempi più rapidi rispetto a quanto accadeva un tempo, anche 24-48 ore gli sbarchi più ingenti. In realtà però il sovraffollamento non è scomparso, perché gli sbarchi si succedono a ritmi intensissimi. Il problema è rappresentato dai continui arrivi. Nei primi 19 giorni di luglio, la Guardia costiera diretta da Michele Niosi ha contato 1.400 persone sbarcate, contro le 1.300 di tutto il mese di luglio dello scorso anno.
Stamattina la commissione incontrerà il sindaco Bruno Siragusa che avanzerà alcune richieste: «Se è giusto aiutare queste persone che arrivano sul nostro territorio - dice il primo cittadino - è altrettanto giusto che il Governo si assuma delle responsabilità verso i cittadini di Lampedusa e Linosa. Stiamo vivendo da tempo un problema epocale, il danno di immagine alle nostre isole è così notevole, che i turisti diminuiscono anno dopo anno. Meritiamo anche noi delle risposte. Prima di tutto il governo deve dare delle risposte al popolo che paga le tasse».
Siragusa è stufo di chiedere l’elemosina per la sua isola: «Sia a Palermo che a Roma - continua - conoscono i nostri problemi. Stiamo pagando un prezzo troppo alto». Ai commissari, il sindaco chiederà che vengano attuati immediatamente i piani di emergenza, già finanziati, per lo scalo alternativo di Cala Pisana a Lampedusa e quello di Linosa. «Lo Stato - incalza - ci deve riconoscere una zona franca, questo potrebbe rilanciare la nostra economia.

Poi possiamo anche parlare dei problemi degli extracomunitari. Certo dovrebbero verificare le condizioni di vita quando gli immigrati sono trecento-quattrocento e oltre, ma questo è un altro aspetto. Toccherà ai commissari ottenere le risposte».

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