È guerra a Lampedusa tra il Comune e Legambiente. Una guerra singolare, visto che si tratta di una «guerra» di ombrelloni. Niente paura. Il primo cittadino e gli ambientalisti non se le stanno dando a colpi di ombrellone. L'oggetto del contendere, infatti, è la legittimità dell'affidamento del servizio ai privati in uno degli scorci più belli dell'isola, la spiaggia dei Conigli. Il servizio è affidato ai privati, e questo non piace al Pd e a Legambiente, che ieri hanno organizzato una distribuzione gratuita di ombrelloni della legalità. Ma il sindaco insorge, sostenendo che ad essere fuorilegge sono proprio gli ambientalisti.
«Gli ombrelloni noleggiati in questo momento alla Spiaggia dei Conigli sono illegali e abusivi», denuncia la responsabile Legambiente Lampedusa Giusi Nicolini. «Per di più, sono noleggiati in numero superiore al massimo consentito e collocati entro i 5 metri dalla battigia in violazione dei diritti dei bagnanti; e ancora, gli introiti del servizio non vengono destinati alla conservazione del luogo come prevede la legge regionale». Rincara la dose anche Gianfranco Zanna, di Legambiente Sicilia: «Gli ombrelloni della legalità che abbiamo distribuito servono ad affermare che l'uso economico dei siti naturali e dei beni pubblici deve essere regolamentato e controllato, e anche per lanciare un forte grido d'allarme per lo stato in cui versano le altre spiagge e cale dell'isola».
Ma il sindaco, Bernardino de Rubeis, non ci sta: «Sulla spiaggia dei conigli di Lampedusa non c'è nessuna situazione di illegalità. Se un atto di illegalità è stato fatto riguarda gli ombrelloni di Legambiente che hanno invaso oggi l'arenile».
La querelle va avanti da un po' di tempo.
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