L'arcivescovo: "Non siamo illusi, per tutti c'è speranza"

L'arcivescovo Mario Delpini, nella messa del pomeriggio in Duomo, parla di pace e speranza per tutti

L'arcivescovo: "Non siamo illusi, per tutti c'è speranza"
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È la giornata mondiale della pace, questo primo gennaio in cui il rito ambrosiano ricorda la circoncisione di Gesù. La festa della divina maternità di Maria, che si celebra nel rito romano, a Milano è stata celebrata nella sesta settimana d'Avvento. L'arcivescovo Mario Delpini, nella messa del pomeriggio in Duomo, parla di pace e speranza per tutti grazie all'Anno santo, all'Anno giubilare, anche per noi, anche nell situazioni che a volte giudichiamo irredimibili: «C'è speranza anche per voi, che vi siete arricchiti con l'oppressione dei poveri, c'è speranza anche per voi che vi siete arricchiti con ricchezze maledette ricavate dalle estorsioni, dall'usura, dalla droga, dal gioco: nella vostra morte incrociate lo sguardo di Gesù che vi chiama a condonare il debito, a ricostruire ciò che avete distrutto, a riparare il male che avete commesso».

Come si chiede con domande retoriche, la cui risposta è no, se sia «da illusi» chiedere di condonare il debito, rispettare la vita sin dal concepimento, essere pellegrini di speranza, così parla della misericordia di Dio: «C'è speranza anche per voi che avete disprezzato la vita, spento il desiderio di vivere, di generare vita, di custodire la vita nelle donne, nei bambini, negli anziani: nella vostra morte incrociate lo sguardo di Gesù che vi chiama a praticare il rispetto di ogni vita, a costruire rapporti di solidarietà e di prossimità per riparare all'abbandono e alla indifferenza».

La sera del 31 dicembre, secondo tradizione, ha chiuso l'anno con il Te Deum a San Fedele, anticipando quest'iniezione di speranza: «Gesù significa "il Salvatore" e Gesù ha compiuto la sua salvezza perché è entrato e ha vinto ogni tenebra, ha portato il perdono per ogni peccato, ha mostrato la fragilità di ogni presunzione e la gloria di ogni umiltà».

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