Il latin mood di Bosso e Girotto dà il via alla nuova stagione

Riparte stasera la stagione dell’Alexanderplatz. Lo storico club romano proporrà, sette giorni su sette, concerti di artisti italiani e internazionali che hanno fatto la storia del jazz, concedendo ampio spazio ai nuovi talenti. L’inaugurazione è affidata al doppio concerto (si replica domani) del duo Fabrizio Bosso-Javier Girotto. Tango e milonga in chiave jazzistica alla base del progetto «Latin Mood», che ha dato origine anche a un ottimo album. Il sestetto (con il trombettista torinese e il sassofonista argentino ci sono anche Natalio Mangalavite al piano, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Lorenzo Tucci alla batteria e Bruno Marcozzi alle percussioni), fonde estetiche apparentemente lontane, dall’hard bop di cui Bosso è alfiere indiscusso agli influssi latini e alle ritmiche argentine, dal tango in giù, di Girotto. In repertorio brani originali firmati da Javier Girotto, Natalio Mangalavite e Fabrizio Bosso, ma anche la splendida canzone cubana di Osvaldo Farrés, Quizàs, quizàs, quizàs, celebre nella versione inglese Perhaps, perhaps, perhaps. Nella prima settimana di programmazione saranno comunque gli artisti italiani a fare da padroni di casa: dal talentuoso Daniele Tittarelli con il suo quartetto al pianista Roberto Tarenzi, fino alla classica formazione dixieland di Riccardo Biseo e Gianni Sanjust.

Un ottimo inizio di stagione per il club di via Ostia, che trasuda storia del jazz: per i neofiti, saranno certamente fonte di stupore i muri del locale, che raccontano 27 anni di storia attraverso le firme dei grandi artisti passati da quelle parti: Chet Baker, Wynton Marsalis, Steve Gadd, Billy Cobham, Steve Turre, Joe Henderson, Michael Brecker, Massimo Urbani, Wayne Shorter, Cedar Walton, per citarne solo alcuni.

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