«Il latte non è tossico, ma l’allarme resta»

Nino Materi

da Milano

Potrebbe trattarsi di una tempesta in un bicchiere di latte. È un messaggio «tranquillizzante» quello che è arrivato ieri dall'Istituto superiore di sanità (Iss) e confermato anche dall'Autorità alimentare Ue di Parma: «La sostanza Itx (Isopropyl Thioxanthone) che ha contaminato alcune tipologie di latte per bambini della Nestlé non è a rischio e non ha effetti genotossici. In altri termini, non provoca alterazioni genetiche». Un’analisi che nulla toglie, ovviamente, alla gravità della vicenda, ma che tuttavia è utile a ricondurre la questione nei suoi giusti binari.
Forse un po’ troppo frettolosamente la Nestlé già parla di «pericolo scampato», ma il responsabile del centro antiveleni dell'università Cattolica, Alessandro Barelli, precisa che, al momento, «non sono ancora noti ulteriori dati sulla tossicità della sostanza e non risultano disponibili altre informazioni su eventuali altri effetti». Guai a sbilanciarsi, anche perché qui in ballo potrebbe esserci la salute di bimbi di pochi mesi e quindi molto più vulnerabili all’attacco di elementi patogeni. E così lo stato di allerta rimane, anche se gli esperti invitano alla calma. Un’esortazione in tal senso è arrivata anche dal direttore responsabile per la Sicurezza alimentare della Commissione europea, Paola Testori: «Non c’è‚ per ora, indicazione di rischio». Posizione confermata anche dai pediatri italiani, che hanno ieri comunque invitato le famiglie a optare per i prodotti di latte in polvere, non interessati dalla contaminazione dovuta al metodo di confezionamento in tetrapack del prodotto.
Intanto sul banco degli imputati è finita anche la Milupa, cui la magistratura, già nei giorni scorsi, ha ordinato di togliere dalla circolazione le confezioni di Aptamil 2 da 500 ml, con scadenza dicembre 2005. Ma questa marca di latte liquido per l'infanzia, destinata ai bambini dai 4 mesi in su, non è mai stata ritirata: adesso si dovrà far luce su questo mancato ritiro da parte dell'azienda del latte Milupa. Se l'azienda, da una parte, dice «l'Itx non presenta un rischio per la salute e comunque ci impegniamo a non usare più questa sostanza», dall'altra il ministero della Salute fa sapere che anche in questo caso si è fatto tutto quello che si poteva fare e in tempi rapidissimi».
Uno scaricabarile che non piace a consumatori e genitori che continuano ad accusare il ministero della Salute di un colpevole ritardo nell'informare le famiglie: «È scandaloso - ha affermato la presidente del Movimento italiano genitori Moige, Maria Rita Munizzi - il rimpallo tra azienda e ministero. La mancanza di informazione è stata gravissima, ora urge un comitato di informazione e controllo sugli alimenti per bambini».
Anche Intesaconsumatori (Aduc, Adisbef, Codacons, Federconsumatori) passa all'attacco: ha presentato ieri una maxi richiesta di risarcimento danni alla Nestlé‚ per 100 milioni di euro.


Indipendentemente dalla tossicità o meno della sostanza rinvenuta nel latte, la richiesta «è motivata dal grave stato di disagio e panico in cui sono stati gettati i genitori che hanno alimentato i propri figli con il latte sequestrato e che vivono in questi giorni una ingiusta situazione di paura e preoccupazione».

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