Il lavoro visto in 12 film tra ambizione e povertà

Una rassegna che propone titoli recenti sui risvolti dell'impiego. Speranze, mutamenti sognati e angosce quotidiane

Cinema di qualità, salute e sicurezza sul lavoro. Questi i temi al centro di «Sguardi sul lavoro» (da ieri al 22 ottobre allo Spazio Oberdan), la rassegna organizzata dall'Inail, in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana e Città Metropolitana che propone 12 titoli, per riflettere e promuovere la cultura della prevenzione in tutti gli ambiti della vita, del lavoro e dello studio. Una collaborazione che ha prodotto anche la creazione del portale «Lo spettacolo della sicurezza» (online gratis da ieri), uno strumento pensato soprattutto, ma non solo, per scuole e insegnanti, che offre l'accesso a centinaia di schede di film sul mondo del lavoro.

I titoli scelti andranno a costituire la propria rassegna, che potrà essere organizzata in collaborazione con il Mic senza alcun costo. In programma, tra gli altri, l'anteprima di Basta poco (giovedi alle 21), diretto da Riccardo Paoletti e interpretato da Andrea Muzzi (in sala per incontrare il pubblico), una commedia delicata e originale che racconta la storia di due quarantenni che affidano il loro riscatto sociale all'idea di vendere la felicità.

A inaugurare la rassegna, ieri, è stato Giorno di paga di Charlie Chaplin con l'accompagnamento dal vivo al pianoforte di Francesca Badalini; seguito da Triangle , il visionario film di Costanza Quatriglio che riannoda le vite delle operarie di ieri e di oggi, a cento anni dall'incendio della Triangle, avvenuto a New York nel 1911.

In programma oggi alle 17 L'ultima ruota del carro , firmato da Giovanni Veronesi, una commedia corale incentrata sulle vicissitudini di un eroe dei nostri tempi. Elio Germano è alle prese con il disastrato lavoro da traslocatore, un punto di osservazione che gli permette di assistere ai cambiamenti dell'Italia dagli anni Sessanta a oggi. Alle 19 tocca all'imperdibile, Il sale della terra , documentario di Wim Wenders sulla vita e la fotografia del maestro brasiliano Sebastiao Salgado. In sala è prevista la presenza di Roberto Koch, responsabile dell'Agenzia Contrasto. Alle 21 Ho ucciso Napoleone di Giorgia Farina, debole film sulla vita della manager e single Anita, spazzata via in 24 ore da un uragano di guai. Alla proiezione dovrebbe assistere anche la regista.

Da vedere anche Senza sole, nè luna , in programma giovedì alle 17, di Luciano Ricci, un film del 1963 che narra la condizione umana e psicologica dei minatori che hanno portato a termine l'eccezionale impresa di creare il traforo del Monte Bianco. In sala ci sarà stavolta Raffaele De Berti, docente di Storia del cinema alla Statale. Alle 19.15 è invece in programma The Repairman , di Paolo Mitton. Un racconto, lungo quanto un film, dell'ultimo anno di vita del protagonista. Alle 21 tocca a Il teorema della crisi , di Marcus Vetter, la vera storia del genio della finanza Martin Armstrong. Si chiude giovedì sera alle 22 con Scusate se esisto! , di Riccardo Milani. È la fragile storia di Serena, un architetto che decide di mostrarsi come uomo. Infine il delicato È arrivata mia figlia , della brasiliana Anna Muylaert su una giovane affidata alle cure di parenti che tredici anni dopo, affronta sua madre.

Uno scontro fra due generazioni che s'incontrano a mezza strada. La più giovane aiuterà la mamma a comprendere il valore del riscatto dalle sottomissioni forzate, ma imparerà a capire il senso del dovere e l'importanza di un lavoro anche se fra i meno prestigiosi.

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