Lavoro e assenze ingiustificate: ecco cosa si rischia ora

In casi del genere il datore di lavoro può decidere di sollevare dall'incarico un proprio dipendente

Lavoro e assenze ingiustificate: ecco cosa si rischia ora
00:00 00:00

In caso di assenza ingiustificata un dipendente potrà legittimamente essere sollevato dal proprio incarico ad opera del datore di lavoro in tempi ristretti: il licenziamento avrà effetto dopo la conclusione di uno specifico iter che si apre in circostanze del genere, indicato con precisione dall'Ispettorato.

Questa procedura è stata introdotta tramite la Legge 13 dicembre 2024, n. 203: con il nuovo collegato lavoro sono state apportate delle importanti modifiche nell'ambito relativo alle dimissioni volontarie e alla risoluzione dei rapporti di lavoro. Nel caso in cui un dipendente risulti assente ingiustificato per un periodo superiore a quello riportato sul contratto collettivo nazionale di lavoro oppure, qualora non vi siano specifiche norme contrattuali, per oltre quindici giorni, il titolare ha il diritto di avviare le procedure di licenziamento.

Prima che questo provvedimento risulti effettivo, l'assenza ingiustificata va comunicata direttamente alla sede locale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Chiusa questa fase, il rapporto lavorativo si può considerate definitivamente concluso, tranne che nel caso in cui il dipendente non si opponga dimostrando che la sua assenza sia da ritenere al contrario giustificabile per cause di forza maggiore o per responsabilità imputabili allo stesso datore di lavoro. L'INL ha pertanto la funzione di esaminare la vicenda e determinare le responsabilità delle due parti coinvolte.

Come anticipato, tutto ha inizio con la comunicazione all'Ispettorato da parte del datore di lavoro, che via Pec dovrà indicare i dati anagrafici del dipendente e tutte le informazioni che potrebbero risultare determinanti ai fini del controllo. Ricevuta la nota, l'INL avrà 30 giorni a propria disposizione per dirimere la disputa: con questo obiettivo, gli ispettori avranno facoltà di contattare direttamente il titolare e di intervistare altri soggetti vicini alle due parti, come ad esempio i colleghi del lavoratore.

Qualora l'Ispettorato, a conclusione del periodo previsto, rilevi delle irregolarità, ovvero nel caso in cui le motivazioni non siano veritiere o l'assenza risulti giustificabile, l'iter si concluderà col reintegro sul posto di lavoro. In assenza di giustificazioni, invece, il licenziamento sarà effettivo. Se invece nell'indagine dovessero risultare gravi inadempienze da parte del datore di lavoro, come il mancato pagamento dello stipendio, delle semplici "dimissioni" saranno riqualificate come "dimissioni per giusta causa", con tutti i benefici che ne conseguono per il lavoratore.

Con questo sistema sono state semplificate le procedure previste per un licenziamento causato da ingiustificate e prolungate assenze dal lavoro, dando al titolare

la possibilità di snellire l'iter ma garantendo al contempo al dipendente la supervisione di un organo indipendente che verifichi la legittimità del provvedimento e la bontà delle sue motivazioni in caso di impugnamento.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica