I punti chiave
Il mercato del lavoro italiano ha delle grosse difficoltà nel far incontrare domanda e offerta. Complessivamente nel mese di settembre sono 531mila i soggetti che le imprese stanno cercando, si tratta di 7mila persone in più rispetto al 2022 come dimostrato dai dati del Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere con Anpal. Ecco tutti i profili ricercati nel Belpaese.
Le difficoltà
In merito alla questione le difficoltà nell’ambito delle assunzioni riguardano il 48% dei contratti programmati, un dato in crescita di 5 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Nello specifico mancano diverse figure tecnico-ingegneristiche e operai specializzati, le carenze in questi ambiti vanno dal 60 al 70%. La causa prevalente delle difficoltà delle imprese è la mancanza di candidati per il 31,7% mentre la preparazione inadeguata di chi si presenta ai colloqui di lavoro è del 12%.
Le figure
In merito alle figure mancano per il 64,2% operai specializzati, per il 53,2% i conduttori di impianti mobili e fissi, mentre per il 49,5% lavoratori in ambito delle professioni tecniche. Complessivamente i profili più complessi da trovare sono attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno, specialmente queste occupazioni scarseggiano nel Nord Ovest del Belpaese per l’87,7%. Anche gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni sono carenti del 73,6%, un gradino sotto si posiziona la mancanza di meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse e mobili che si assesta al 73,1% mentre fabbri, ferrai costruttori di utensili sono ricercati per il 72%. Scarseggiano anche i tecnici, nello specifico quelli della gestione dei processi produttivi di beni e servizi, quelli in campo ingegneristico, gli esperti nel settore della salute e coloro che si occupano della distribuzione commerciale.
I territori
Le mancanze variano anche in base alle zone del Belpaese. Le imprese delle regioni del Nord Est sono quelle con maggiori difficoltà nel reperire il personale. Complessivamente il 53,4% dei dipendenti è difficile da trovare, si tratta di una quota superiore rispetto a quella registrata nel Sud e nelle Isole che ammonta al 43,5% mentre nel Centro Italia le cifre si assestano al 45,9%. Per quanto riguarda il valore nel Nord Ovest i lavoratori scarseggiano per il 47,4% e rientra nei parametri della media.
Le tipologie di assunzioni
In merito alle assunzioni programmate il tempo determinato è la forma contrattuale più proposta, infatti coloro che rientrano nella categoria ammontano a 284mila unità, ovvero il 53,4%.
I contratti a tempo indeterminato sono, invece, 108 mila mentre quelli di somministrazione ammontano a 57mila. Per l’intero trimestre settembre-novembre 2023 le assunzioni previste sono poco più di 1,4 milioni, in crescita dell’1,9% se confrontate con lo stesso periodo dello scorso anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.