Lazio, un patto segreto sui rifiuti

LA STRANEZZA Nell’area dovrebbe essere localizzata la maxi-discarica che dovrà sostituire quella di Malagrotta

La prima domanda è: che ci stan facendo, con questo fiume di soldi arrivato inopinatamente? E la seconda, ancor più inquietante della prima: perché non dicono nulla di questo affaire ai loro concittadini, da un anno lasciano nel mistero anche l’ammontare di tale «dono», si comportano quasi temessero di maneggiare soldi che scottano.
Dei comuni sul litorale dell’alto Lazio parliamo, in particolare Allumiere indicato nuovamente come destinatario di Malagrotta 2. Il sindaco Augusto Battilocchio, del Pd, torna a stracciarsi le vesti come fece in primavera, minaccia barricate dicendosi ignaro e ferito. Che ci sia una congiura contro di lui, contro l’onorevole Pietro Tidei suo padrino politico, e contro il gruppo di Fabio Ciani, anch’egli Pd, che governa il porto di Civitavecchia? Non è da escludere, in questi tempi di veleni fratricidi. Se non ci fossero quei soldi misteriosi, sui quali il sindaco si dimostra reticente.
Tutto parte con l’avvio della centrale a carbone di Torrevaldaliga, a nord del porto di Civitavecchia. Una centrale pulita, assicurano i tecnici, più tranquilla e limpida di una normale centrale termoelettrica. Propiziato dalla giunta regionale e da quella provinciale, ambedue di centrosinistra, a luglio dell’anno scorso è stato stilato un «accordo quadro» che fa sborsare all’Enel un pacco di soldi ai comuni della zona. Sulla base di quell’accordo voluto da Piero Marrazzo e Nicola Zingaretti, l’Enel ha sottoscritto con ogni sindaco un accordo specifico, riconoscendo 6 milioni di euro al comune di Allumiere da versarsi in tre rate annuali, più 300 mila euro per ogni anno seguente finché vivrà la centrale; 5 milioni e centomila a quello di Tolfa, con vitalizio da 300 mila; 7 milioni e mezzo a Santa Marinella e vitalizio da 150 mila); 14 e mezzo a Tarquinia e 700 mila di vitalizio; e 40 milioni al comune di Civitavecchia.
Ci sono due aspetti sorprendenti. Perché questi accordi e queste cifre sono top secret, e ci è voluto tempo e fatica per conoscerli? Ma alla base: se davvero la centrale ha un inquinamento prossimo allo zero, perché l’Enel deve versare tutti questi milioni ai sindaci del circondario? L’Enel non è retta dalle dame di San Vincenzo, e se un sindaco non ha venduto la salute dei suoi amministrati ma fa lo gnorri - Allumiere ha già incassato la prima tranche di 2 milioni di euro, quanti non se ne son mai visti dai tempi del papa re - legittima il sospetto di una qualche clausola segreta.
Tant’è che già a gennaio, nei corridoi della Regione circolavano indiscrezioni e si parlava di un «patto della mondezza». Il problema è che la mega discarica di Malagrotta è satura e prossima alla chiusura, occorre un nuovo termovalorizzatore ma ci vuole qualche anno per costruirlo, nel frattempo serve una Malagrotta 2. Secondo quelle voci, il termovalorizzatore di nuova generazione sarà costruito accanto alla centrale Enel, sul confine comunale tra Civitavecchia e Tarquinia, e la discarica «provvisoria» nel territorio di Allumiere. L’Enel che gestirà anche il termovalorizzatore, avrebbe finanziato questo patto segreto.
Fantasie? Però è strano che Allumiere, 4 mila abitanti, abbia avuto un milione più di Tolfa, che di abitanti ne conta mille in più. In realtà sono i sindaci, ad aver avuto questi soldi che anche gli impiegati del municipio di Allumiere non sapevano, sino ad oggi, quanti fossero.

Tantè che proprio oggi Donato Robilotta, consigliere regionale socialista, presenta un’interrogazione a Marrazzo per sapere «quali opere pubbliche siano state realizzate» dalle giunte di Allumiere e Tolfa «con le ingenti somme già ricevute dall’Enel, o cosa intendono realizzare nell’interesse comune dei cittadini che amministrano».

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