"La Lega lombarda deve tornare a essere il sindacato del territorio"

Con la nuova guida di Romeo, diventano prioritari federalismo fiscale e lotta all'assistenzialismo

"La Lega lombarda deve tornare a essere il sindacato del territorio"
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Coinvolgimento della base e partecipazione nelle scelte per tornare a essere il sindacato del territorio. Torna l'entusiasmo nella Lega lombarda dopo i primi due mesi con alla guida il nuovo segretario Massimiliano Romeo (nella foto), insieme alla voglia di rivendicare autonomia nelle scelte politiche regionali.

«È cominciata una fase d'ascolto, prima con l'assemblea dei segretari di sezione e poi con quella dei sindaci. Adesso organizzeremo un incontro con i consiglieri comunali che stanno all'opposizione e poi dialogheremo con il mondo delle imprese» spiega Romeo, soddisfatto dalla risposta degli amministratori e dei militanti. «Il coinvolgimento indubbiamente aiuta, ma il lavoro da fare è tanto e la strada è lunga». Oltre a questioni più nazionali, «l'idea è mettere l'accento su temi che hanno una rilevanza territoriale molto forte». Anche perché «noi nasciamo per cambiare lo Stato, siamo contro l'assistenzialismo e per fare i modo che i poteri vengano distribuiti dal centro verso le periferie. Questo decentramento riguarda tutto il Paese e tutti i territori».

Secondo Giacomo Ghilardi, primo cittadino di Cinisello Balsamo e coordinatore dei sindaci lombardi della Lega, questo è il momento di rafforzare le basi e far ripartire la macchina: «L'organizzazione è sempre stata un nostro punto di forza ed è sempre partita dal basso. Romeo - commenta Ghilardi - ha avuto anche la buona idea di reintrodurre le circoscrizioni, ottimo collante». L'obiettivo principale è ritrovare unità nei territori, con il coordinamento dei sindaci che andrà in tour nelle province: «Sono entrato nella Lega per il federalismo fiscale. L'autonomia può migliorare le performance dello Stato - aggiunge -. Era una battaglia madre ieri e lo è anche oggi». E deve valere anche per le scelte del partito: «Siamo tutti consapevoli della leadership di Matteo Salvini che ha nominato altri quattro ministri lombardi oltre a lui. Il concetto di ripartire dai territori è sempre stato attuale. Ora servono delle basi forti per portare nei luoghi deputati, le istanze che raccogliamo. L'autonomia ci dev'essere sia nelle politiche lombarde sia all'interno del partito». Per il vicecoordinatore degli enti locali, il sindaco di Casalpusterlengo Elia Delmiglio, se la Lega «gioca di squadra, allora vince le battaglie. Fabrizio Cecchetti ha fatto un grande lavoro in un momento complicato di commissariamento - afferma - Adesso Romeo ha aperto una nuova stagione. Abbiamo ritrovato unità e questa è la cosa fondamentale». L'impegno «è tornare a essere sempre di più un partito di amministratori che difende le radici e la storia della nostra Regione e questo passa ovviamente dalla grande riforma dell'autonomia. Essere la voce della gente è prioritario, questa sarà la nostra agenda». Per il sindaco di Lazzate Andrea Monti, nominato responsabile enti locali della Lega lombarda, adesso «si vede quello che era mancato negli ultimi anni: la partecipazione che porta entusiasmo. Il merito di Romeo - sottolinea - è stato quello di caricarsi sulle spalle questa esigenza e metterci la faccia con coraggio». La storia lo insegna, i voti vanno e vengono, «ma quello che mi preoccupava era l'apatia di molti militanti. Con Romeo non si tratta né di guardare al passato né di giocarsi rivincite politiche. Conta solo impegnarsi per far tornare forte la Lega».

Specie in questo momento, con la Lombardia che ha alzato più volte la voce contro la burocrazia romana: «La Lega nasce per risolvere la questione settentrionale - conclude Monti - Non possiamo continuare a non dare le risposte che vogliamo perché siamo frenati da lacci e lacciuoli imposti da Roma».

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