Lei, egiziana, voleva integrarsi Il marito l'ha uccisa a martellate

Rachida Radi voleva lasciare il marito e farsi una nuova vita. Lui non gliel'ha permesso. Il suo corpo giace all'obitorio. Nessuno ha ancora chiesto di seppellirla

Lei, egiziana, voleva integrarsi Il marito l'ha uccisa a martellate

Il desiderio di integrazione di una donna islamica, decisa a lasciare il marito, troppo legato alle sue convinzioni, assolutamente deciso a impedirle di "diventare una qualsiasi", di unirsi alla comunità italiana dove risiedeva, nei pressi di Brescello, finisce in un lago di sangue, nel gesto efferato di un uomo che non può sopportare l'abbandono da parte della moglie.

La vicenda è quella di Rachida Radi, 35enne di origine marocchina residente a Sorbolo, vicino alla Brescello di don Camillo e Peppone. Una vita, una nuova vita, vicino alla comunità parrocchiale, tra i volontari della Caritas, dopo la rinuncia a quel velo islamico che non senteva più suo, finita nell'omicidio a martellate da parte del marito, che non poteva sopportare che avesse chiesto la separazione alle autorità del paese d'origine, che non tollerava le nuove amicizie cattoliche di lei.

Mohamed El Ayani, il marito 39enne, ha punito il desiderio della moglie a colpi di martello, mettendo fine a quella che per lui era un'onta intollerabile, al tentativo di occidentalizzazione della compagna di vita, distante dalle sue posizione, dall'intransigenza religiosa, da idee che lei, Rachida, cominciava a ritenere sbagliate o sorpassate. "Voleva lasciarmi", ha biascicato Mohamed ai carabinieri, ai quali si è presentato un'ora dopo avere commesso l'omicidio, dopo essersi reso conto di ciò che aveva fatto, insieme alla figlia più piccola, di solo 4 anni che, assicura, al delitto non ha assistito. Rachida è ancora sul pavimento del soggiorno di via Manzoni, distesa in un lago di sangue, massacrata dalle martellate che le ha inferto lui.

Era una settimana fa. E oggi, sette giorni dopo, il corpo della moglie giace ancora all'obitorio.

Nessuno ha chiesto di riprendersi la salma. Certo, dalla magistratura ancora non è arrivato il nulla osta definitivo perché la donna possa essere sepolta. Ma nessuno, non un parente, non un amico, ha chiesto di riavere indietro la salma.

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