Fin dal 2017, Generali ha definito le priorità in ambito sostenibile in uno specifico documento programmatico: «La Carta degli Impegni di Sostenibilità di Generali», in cui il Leone di Trieste si propone di «fare impresa» in modo sostenibile, «vivendo» le comunità in cui opera e svolgendo un ruolo attivo nelle diverse realtà presidiate.
Più in dettaglio, sulla base degli impegni previsti nella «Carta», la compagnia punta a intervenire sui megatrend che influenzano il business e la società; valorizzare i distributori; stimolare il dibattito nella comunità finanziaria; creare un ambiente di lavoro fonte di ispirazione per i dipendenti; generare un impatto positivo e concreto nelle comunità in cui è presente e, infine, essere riconosciuta come una società responsabile.
In adesione agli impegni previsti nella Carta e, prima ancora, dall'iniziativa Paris Pledge for Action a cui il gruppo ha aderito nel 2015, lo scorso febbraio Generali ha annunciato lo stop a nuovi investimenti in società legate al settore carbonifero (i cui ricavi o la cui produzione di energia derivino per oltre il 30% dal carbone; o con una produzione di carbone superiore a 20 milioni di tonnellate l'anno o, infine, impegnate nella costruzione di nuovi impianti di carbone). Il Leone di Trieste ha poi garantito il progressivo disinvestimento dal settore portando a scadenza o vendendo progressivamente i due miliardi di euro circa di strumenti finanziari detenuti ed emessi da società legate al carbone e, allo stesso tempo, ha annunciato la volontà di sviluppare l'offerta di strumenti «green», a valenza ambientale, un obiettivo poi ulteriormente incrementato dal piano industriale «Generali 2021».
Il big assicurativo, in quella stessa occasione, si è inoltre impegnato a non assicurare nessun nuovo cliente carbonifero e a favorire la «transizione giusta» verso un'economia a basse emissioni di carbonio, in quei Paesi in cui l'economia e l'occupazione dipendono ancora in modo significativo dal settore del carbone. Generali infine, in adesione a questi principi, ha condotto un'analisi sui portafogli delle compagnie assicurative del gruppo (per 257 miliardi) per misurare il rischio climatico che sottende i propri investimenti e quelli effettuati per conto dei clienti.
«La tutela dell'ambiente e l'adozione di azioni efficaci per fronteggiare il cambiamento climatico, rappresentano temi centrali per Generali», ha detto l'ad Philippe Donnet per poi aggiungere: «Con questa strategia di azione, la compagnia rafforza il proprio ruolo di leader come impresa sostenibile, per costruire una società sana, resiliente e sostenibile».CM
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