Sonia Leotta
«È storia di coraggio, darmi e damore, è storia di Sesti e Sestieri, daudacia e donore, è storia dun tempo mai più perduto, viva Leonessa, viva il Palio del Velluto!». Versi magnifici per introdurre ledizione numero 104 del «Palio del Velluto», che a Leonessa già da due giorni e fino a tutto domani, rievoca festeggiamenti che si svolgevano cinque secoli fa in occasione della solenne Fiera di San Pietro.
La città del Reatino, adagiata sullorlo meridionale di un altopiano appenninico e collocata a 974 metri di altitudine, farà rivivere anche questanno gli antichi fasti di una splendida città rinascimentale, nel riverente tributo alla sua Signora, Madama Margherita dAustria, che con la sua corte presiederà ai festeggiamenti in onore dei Santi Pietro e Paolo, patroni della città, con solenni cortei in costume, musiche, concerti, recite, taverne con piatti dellepoca e giocolieri.
Il Palio del Velluto, il cui nome è legato allattività di tessitura locale, fu disputato almeno a partire dal 1464 e fino al 1557 quando la manifestazione fu abolita per ordine del governatore don Alessandro Oliva, preoccupato per lordine pubblico. Infatti dopo la disputa della corsa a cavallo (che questanno è prevista per la giornata di oggi) nascevano sempre liti fra i gruppi di sostenitori dei vari «sesti» che si contendevano la vittoria. Il divieto fu accompagnato da pene molto pesanti che dissuasero gli irriducibili del palio e fecero perdere la memoria della pluriennale tradizione.
La manifestazione è stata riportata in vigore dal Comune di Leonessa nel 1997, collegandola anche allingresso solenne di Margherita dAustria, figlia dellimperatore Carlo V e duchessa di Parma, cui il padre aveva concesso Leonessa in feudo.
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