L'esperto in investimenti ora diventa un robot

Sono i robo-advisor, le piattaforme informatiche che elaborano soluzioni su misura

Ennio Montagnani

C'è una nuova generazione di consulenti finanziari: i robo advisors. Sono nati sul web ed hanno l'obiettivo di aiutare tutte le persone a gestire i propri risparmi e ottenere un portafoglio d'investimento che possa essere migliore o alla pari (in termini di rendimento e di rischio complessivo) rispetto a quello proposto da un consulente finanziario tradizionale. Di norma si tratta di servizi digitali di wealth management (ovvero di consulenza finanziaria e patrimoniale online) che, in modo più o meno automatizzato, cercano di fornire i consigli, e gli strumenti necessari per investire, anche ai risparmiatori meno abbienti o per tutti coloro che sono alla ricerca di un modo semplice per far crescere i risparmi. Un nuovo servizio visto però con diffidenza dagli addetti ai lavori e, quindi, anche dalle banche, preoccupate da questo nuovo concorrente sul mercato. Tuttavia, il fenomeno dei robo-advisor potrebbe rivelarsi meno dirompente di quanto temuto dagli operatori storici.

Almeno così sembra concludere uno studio (Robo-advice: Fintechs Enabling Incumbent Win) sviluppato dagli esperti di Morgan Stanley, secondo il quale la combinazione della forza del brand della banca insieme alla professionalità e alla capacità emotiva dei consulenti tradizionali nei confronti dei clienti sembrerebbe destinata comunque a restare vincente anche nel prossimo futuro. Lo studio, elaborato raccogliendo le interviste di 45 operatori storici (banche, asset manager, reti di consulenti finanziari, broker) a cui fanno capo attività in gestione per oltre 15 mila miliardi di dollari, e di start-up specializzate sui robo advisor e di fondi di venture capital di tutto il mondo, ammette che l'avvento dei robo advisor potrà incidere sulle commissioni bancarie e sui relativi margini di interesse. Ma, allo stesso tempo, intravede pure interessanti opportunità per tutti gli operatori in grado di attingere al mercato di massa o per sfruttare i robo advisor per ridurre i costi. Per esempio, gli operatori classici possono, tramite i robo-advisor, ottimizzarne i costi, migliorare la produttività, rendere più tempestivi e disponibili i servizi e indirizzare le scelte non ancor sfruttare dagli investitori retail. Inoltre, finora, le offerte di consulenza basate su robo-advisor sono limitate a pochi passi nella elaborazione della consulenza finanziaria e raramente comportano la sostituzione completa della figura umana del consulente finanziario. Alla luce dI questa analisi, gli esperti di Morgan Stanley sono giunti alla conclusione che gli esempi di maggior successo siano quelli capaci di combinare l'offerta tradizionale con l'innovazione del robo advisor. In pratica, il robo advisor rappresenta un «facilitatore» e non un «perturbatore» per gli operatori storici alla ricerca del posizionamento migliore sul mercato per essere vincenti anche nel nuovo scenario. Le new entry hanno lo scopo di guadagnare quote di mercato e distruggere la concorrenza con un servizio di consulenza finanziaria facilmente accessibili e a basso costo.

Ma per la clientela più esigente, meno incline ad operare soltanto in via telematica, il rapporto con il proprio consulente di fiducia continuerà a rappresentare la richiesta irrinunciabile per un servizio di elevato standing qualitativo.

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