5 scrittori che hanno rifiutato il premio Nobel per la letteratura

Da Jean Paul Sartre a Bob Dylan, sono molti gli scrittori che hanno rifiutato il Nobel per la Letteratura, uno dei premi più ambiti al mondo

5 scrittori che hanno rifiutato il premio Nobel per la letteratura
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Verrà assegnato oggi, 5 ottobre, il premio Nobel per la letteratura, l'onoreficienza più ambita da tutti gli scrittori del mondo. Tra questi però ci sono delle eccezioni e nella storia del premio, più di uno scrittore ha detto "no" rifiutandolo per le motivazioni più diverse. Alcuni per protesta, altri perché obbligati. Non sono mancate neanche le ragioni morali o addirittura i conflitti d'interesse.

Erik Axel Karlfeldt

Il primo a rifiutare il Nobel per la Letteratura è stato il poeta svedese Erik Axel Karlfeldt nel 1918. Essendo Membro dell'Accademia la sua onestà intellettuale lo indusse a denunciare un conflitto d'interesse. Le venne però conferito ad honorem, il giorno dopo la sua morte, avvenuta nel 1931.

George Bernard Shaw

Dopo aver saputo della sua vittoria, nel 1925, rifiutò i soldi pur accettando il premio per intercessione della moglie. "Posso perdonare Alfred Nobel per aver inventato la dinamite, ma solo un demone con sembianze umane può aver inventato il Premio Nobel", furono le sue parole pronunciate durante la premiazione.

Boris Pasternak

Nel 1958, il poeta e scrittore russo Boris Pasternak, autore de Il dottor Zivago, avvertito del riconoscimento telefonò alla segreteria del premio esternando la sua gioia: “Immensamente grato, commosso orgoglioso, meravigliato, confuso. Pasternak“. Queste parole crearono in patria un vero putiferio e lo scrittore venne definito un "traditore". Minacciato dal Kgb si vide costretto a rifiutare il premio motivando la sua scelta per: “Il significato che a questo premio è stato dato dalla società alla quale appartengo“. L'Accademia pur prendendo atto della sua decisione, durante la cerimonia di premiazione rispose al no dello scrittore: “Questo rifiuto non comporta naturalmente nessuna modifica per quanto riguarda la validità della sua assegnazione“.

Jean Paul Sartre

Nel 1964 a vincere il Nobel per la letteratura fu lo scrittore e filosofo francese Jean Paul Sartre per "la sua opera ricca di idee e piena di spirito di libertà e ricerca della verità“. Sartre però lo rifiutò proprio in nome della libertà. “Ho rifiutato il premio Nobel per la letteratura perché rifiuto che qualcuno consacri Sartre prima della sua morte. Nessun artista, nessuno scrittore, nessun uomo merita di essere consacrato da vivo, perché ha il potere e la libertà di cambiare del tutto”. In realtà il rifiuto era una sorta di evento annunciato, perché quando il suo nome cominciò a girare, lui scrisse una lettera mai recapitata all'Accademia, che suonava come una sorta di avvertimento.

Da alcune informazioni di cui ora sono venuto a conoscenza, avrei qualche possibilità, quest’anno, di ottenere il premio Nobel. Benché sia presuntuoso discutere di una votazione prima ancora che abbia avuto luogo, mi prendo la libertà di scriverle per dissipare o evitare un malinteso. Intanto, signor Segretario, le assicuro subito la mia profonda stima per l’accademia svedese e per il premio con cui ha onorato tanti scrittori. Tuttavia, per alcune ragioni del tutto personali e per altre che sono più oggettive, non desidero comparire nella lista dei possibili candidati e non posso né voglio né nel 1964 né dopo, accettare questa onorificenza“. Nonostante questo l'Accademia decise comunque di assegnargli il premio che lui, fedele al suo credo, rifiutò.

Bob Dylan

Altro nome prestigioso è quello di Bob Dylan che il 13 ottobre 2016 venne annunciato come vincitore del Premio Nobel per la Letteratura, dopo che per anni il suo nome circolava nei corridoi. L'Accademia lo premiò per: "Aver creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana". Dylan però non rispose, rifiutando anche le telefonate della Segreteria, creando una sorta di mistero intorno alla sua accettazione. Alla fine ritirò il premio il 1° aprile 2017, in una cerimonia piccola e privata, tenutasi in una camera d'albergo. Non ricevette subito il premio in denaro, legato al tenere un discorso alla cerimonia di premiazione, anche se solo registrato.

Il 6 giugno, dopo l'arrivo del premio in denaro, tenne fede alla sua promessa, tenendo un discorso di 27 minuti in cui citò i musicisti e i libri che lo avevano ispirato. Durante il suo intervento però ci fu una sorta di "rifiuto del premio" quando parlando delle canzoni in generale disse: "Sono vive nella terra dei vivi.

Le canzoni non sono letteratura. Devono essere cantate non lette. Le parole delle commedie di Shakespeare devono essere recitate sul palco. Proprio come le parole delle canzoni che devono essere cantate e non lette sulle pagine".

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