Milano - I timori che le misure per contenere il debito in Europa possano minare la ripresa economica hanno spinto l’euro ai minimi da quattro anni e continuano a drenare risorse dall’azionario, dirottandole verso gli asset a basso rischio. La settimana delle borse mondiali si è aperta con pesanti ribassi in Asia. Si muovono invece senza direzione le principali borse europee, dopo lo scivolone di venerdì scorso, con le quotazioni dell’euro sotto quota 1,23 dollari.
Europa poco mossa Le Borse europee tentano moderati recuperi in avvio di settimana, mentre segnali di possibile stabilizzazione giungono anche da Wall Street mentre i mercati dell’Asia, che dovevano ancora assorbire le cadute di venerdì scorso, hanno proseguito in netto ribasso. Intanto l’euro continua ad indebolirsi, finendo fin sotto quota 1,23 dollari ai minimi da quattro anni a questa parte. Permangono timori di fondo su una possibile estensione della crisi di bilancio della Grecia, sia ad altri paesi dell’area euro che oltre, e in più le dure manovre correttive dei conti pubblici la cui necessità è diventata evidente fanno presagire possibili effetti frenanti sulla ripresa economica di breve termine. Nel primo pomeriggio le maggiori Borse europee si attestano in rialzo: Londra segna un più 1.04 per cento, Francoforte più 1,11 per cento, Parigi più 0,77 per cento, dopo una mattinata volatile. A Milano il Footise-Mib recupera l’1,54 per cento. Nel primo pomeriggio l’euro riduce in parte i deprezzamenti a 1,2323 dollari, mentre in un’intervista il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet ha avvertito che la crisi attuale è la più difficile affrontata dall’Europa «dai tempi della Secondo Guerra Mondiale, e forse dai tempi della Prima Guerra Mondiale». Il deprezzamento dell’euro ora crea allarmi anche in Cina: rispetto allo yuan è sceso ai minimi da ben otto anni, dal 2002, e Pechino teme ricadute negative sul suo export verso l’Europa. Proprio oggi la Borsa cinese di Shanghai ha accusato il calo più forte tra le piazze asiatiche, un meno 5,1 per cento anche a riflesso di rinnovate attese di manovre restrittive di politica monetaria ed economica dalle autorità. Venerdì scorso, dopo le cadute delle Borse Ue oltre Atlantico il Dow Jones ha chiuso in calo dell’1,5 per cento. Oggi Tokyo ha chiuso in ribasso del 2,17 per cento, Hong Kong con un meno 2,14 per cento. Nel pomeriggio i futures sui maggiori indici di Wall Street lasciano intravedere una possibile stabilizzazione, quelli sul Dow Jones segnano un più 0,02 per cento, i futures sul Nasdaq un più 0,10 per cento.
Milano prova a rialzarsi Avvio contrastato a Piazza Affari dove le vendite delle prime battute lasciano spazio ad un modesto recupero dopo la tempesta di venerdì. Rimbalzano le banche dopo i tracolli dell’ultima seduta ma gli operatori segnalano ancora uno stato di incertezza sui mercati. Alle 9,30 circa l’indice FTSE Mib segna un rialzo dello 0,58%, l’AllShare dello 0,45% mentre il MidCap cede lo 0,25%. Milano è la migliore tra le borse europee. *Tra i bancari corre Bnco popolare (+5,9%) dopo la trimestrale annunciata venerdì a borsa chiusa e che gli analisti hanno giudicato positivamente. "E’ una buona trimestrale, hanno tenuto su tutte le linee", commenta un analista. "Sul titolo c’è tantissimo scoperto", aggiunge un trader.
Euro ai minimi da quattro anni Euro ai minimi da quattro anni nei confronti del dollaro all’apertura delle contrattazioni in europa. La moneta unica è scambiata a 1,2287 dollari (1,2442 venerdì e 1,2492 bce venerdì), dopo un minimo toccato nella notte a 1,2232, livello che la divisa non vedeva dall’aprile 2006. La divisa è inoltre scivolata fino a 112,44 yen, mentre adesso vale 113,28 yen (114,34 e 115,55). Il dollaro-yen si attesta a 92,13 (91,97).
Il tonfo asiatico Giornata in profondo rosso per SHANGHAI, con i titoli del settore immobiliare che hanno risentito delle dichiarazioni, rilasciate nel fine settimana, del premier Wen Jiabao, che ha preannunciato la volontà di Pechino di impedire una crescita eccessiva dei prezzi delle abitazioni. Pesante, fra gli altri, Gemdale Corp. Poco meglio Hong Kong, penalizzata dalla flessione delle società focalizzate sull’export, che pagano dazio alla paura di una frenata dell’economia europea. Tracollo dell’operatore di tlc Foxconn International e della società di abbigliamento Esprit. Male Taiwan, altro mercato dove pesano particolarmente gli esportatori. A picco, per esempio, il produttore di computer Acer. Segno meno a ingapore, mentre Bangkok è in netto calo, affossata dal precipitare della crisi politica. La borsa thailandese vede cadere i titoli legati al settore del turismo: la compagnia aerea Thai Airways e il gestore di hotel Minor International, fra gli altri. Seoul si è unita al triste coro asiatico, trascinata a fondo da tecnologici, come LG Display, e bancari, come Woori Finance Holdings. Anche Sidney ha visto prevalere nettamente i segni meno.
Sul mercato australiano ha pesato, oltre al clima generale, la revisione al ribasso dei ricavi del costruttore immobiliare Leighton. Pesante Mumbai zavorrata dai tecnologici, come Reliance Industries e Infosys Technologies.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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