Libri da spiaggia, a qualcuno piace classico

Simona Marchini: «Ho nostalgia di Stendhal e della Certosa di Parma»

Storie d’amore, gialli, thriller più o meno crudi, romanzi di viaggio, libri comici, testi teatrali o saggi. L’estate regala più tempo da dedicare a se stessi e alla lettura o rilettura di romanzi. A farla da padrone, infatti, sulle spiagge romane sono i classici italiani e stranieri, da quelli conosciuti sui banchi di scuola ai più recenti. Nella borsa da mare fanno la loro comparsa le surreali atmosfere di Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez, quelle erotiche de L’amante di Marguerite Duras e le sentimentali del Dottor Zivago di Boris Pasternak, senza dimenticare Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, inserito tra i classici sin dalla pubblicazione, quando Eugenio Montale lo recensì. Tra i titoli più richiesti,I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe, Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo, le raccolte poetiche di Giacomo Leopardi, perfino la Divina Commedia di Dante e i poemi omerici. Il gusto per la rilettura dei classici coinvolge anche attori, comici e cantanti romani. «Amo riprendere libri già letti - dice Simona Marchini - perché con il tempo noi cambiamo molto e così anche il nostro modo di avvicinarci ai testi, consentendoci di scoprirne nuove interpretazioni. Ho grande nostalgia di Stendhal, lettura giovanile che mi emozionò moltissimo. Per questo ho deciso di portare con me in vacanza La Certosa di Parma». Post Office di Charles Bukowski sarà, invece, la rilettura di Pierluigi Ferrantini, cantante dei Velvet: «È uno dei miei libri preferiti, ma in generale, tutte le opere di Bukowski mi affascinano per la crudezza e il cinismo che usa nel raccontare scenari e verità attuali». Diventano «titoli dell’estate» anche Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, Siddharta di Hermann Hesse, le opere di William Shakespeare, e, data la maggiore disponibilità di tempo, Guerra e pace di Lev Tolstoj e la Recherche di Marcel Proust. «Molti, in vacanza, preferiscono la letteratura cosiddetta di evasione - spiega l’attore Marco Falaguasta - invece, questo è il momento ideale per dedicarsi a testi importanti come Delitto e Castigo di Fedor Dostoevskij, libro che, letto di fretta, finisce per essere solo la ricostruzione di un fatto di cronaca, ma che, invece, avendo maggior tempo a disposizione, si fa apprezzare in tutta la sua complessità, dalla struttura psicologica dei personaggi al tessuto nervoso della trama». «Essendo un appassionato di letteratura su matrimoni e vita di coppia, che considero comica, amo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni - commenta Maurizio Battista -. Sintetizza il mio modo di intendere le nozze, agognate finché promesse, peccato poi si avverino». Il cantautore Simone Cristicchi predilige una letteratura di paradossi: «Voglio riprendere Il Fu Mattia Pascal, letto al liceo, e, in generale, le opere di Luigi Pirandello, perché ora credo di poterle interpretare meglio. Poi, per motivi affettivi, il primo libro che ho letto, Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway». Accanto ai titoli tradizionali fanno la loro comparsa «nuovi» classici. Einaudi, a cinquant’anni dalla prima edizione, punta su Peyton Place di Grace Metalious, libro che svelò desideri, segreti e scandali della provincia americana, ma anche sulle cupe suggestioni di Arancia Meccanica di Anthony Burgess e American Psycho di Bret Easton Ellis. «Un libro che dovrebbe essere presente in ogni casa, - dice Pino Insegno - è

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