Lidia, il chi è della regina di New York

Mi piace pensare a Lidia Bastianich, regina della cucina italiana a New York, come alla cuoca che ha rifatto la geografia dell'Italia. E mi piace pensare che questo sia il senso del titolo del suo ultimo libro, Lidia's Italy, il cui primo capitolo è dedicato a una regione che nei libri di geografia italiana non esiste più: l'Istria. Esisteva quando la famiglia Bastianich, con la piccola Lidia dodicenne, emigrò da Pola a New York.
Lidia apre il primo ristorante, Buonavia, a 24 anni, con uno chef italo-americano. È il 1971. Per dieci anni, replica nel Queens la cucina degli italoamericani: piatti che non soddisfano la sua voglia di uno stile italiano contemporaneo. Nel 1981 apre Felidia a Manhattan. Qui, cucina iota, gulasch, frico, krafi, polenta con cacciagione, insalata di polpo: piatti al di qua e al di là dell'idea stessa di confine. Introduce i newyorkesi alla varietà delle nostre tradizioni regionali. Arriva la stampa, gli show in tivù.
Lidia studia: storia della gastronomia e chimica, «indispensabile per cucinare oggi». Dal '90 al 2007 pubblica cinque libri di cucina e dà vita a holding di famiglia (6 ristoranti di cui 2 in società con Mario Batali, le salse Lidia's Flavors of Italy, l'agenzia di itinerari artistico-gastronomici Esperienze italiane, un'azienda agricola nel Collio e una seconda in Maremma in società con Batali).
La figlia Tanya cura Esperienze italiane e la parte artistica dei libri. Il figlio Joe, ex-broker a Wall Street, sposa il talento imprenditoriale all'interesse per il vino.


A Identità Golose Lidia Bastianich racconterà la ricetta del suo successo non solo come cuoca ma come imprenditrice: «Gli chef a volte hanno paura di passare il timone. In realtà, quando passi il timone a chi condivide la passione con te, non perdi niente: acquisti. Ed è la sola via per crescere». Visti i risultati, sarà una lezione interessante.

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