Gli insetti potrebbero rappresentare in futuro una risorsa di proteine per tutto il mondo.
È quello su cui sta scommettendo Biomimetic, una startup di Avignone in Francia, dove si sta puntando sull’allevamento di mosche soldato nere, che andranno a nutrire gli animali di allevamento e forse un giorno anche gli esseri umani, secondo quando attesta un istituto per la ricerca biologica di Tours. In questo modo, gli insetti potrebbero rappresentare un mezzo per debellare la fame nel mondo.
Le mosche soldato nere sono importanti nella bioconversione dei rifiuti organici e vengono nutrite con scarti di natura vegetale, cioè a base di mele, cereali o grano. La preoccupazione alla base della ricerca è una: nel 2050, potrebbero esserci sul pianeta 10 miliardi di persone che andranno nutrite. La fonte di risparmio delle risorse potrebbe venire da questi insetti che, in questo modo, eviterebbero di lesinare sull’apporto proteico con cui nutrire gli animali di allevamento. E c'è chi pensa che entreranno anche nell'alimentazione umana.
Al momento l’apporto proteico di questo tipo di mosche varia dal 13% al 77%, facendo una certa concorrenza perfino a carne e pesce. Sono ricche di amminoacidi, grassi saturi e polinsaturi, oltre che di micronutrienti: per questa ragione non è tanto difficile immaginare che qualcuno in futuro potrebbe pensare di estendere quest’alimentazione dagli animali all’uomo, tanto più che mangiare insetti per alcuni popoli costituisce un fatto culturale consolidato.
Tra quest’anno e l’anno prossimo, intanto, la tecnica nutrizionale sarà testata sui polli.Meglio però non vagare con la fantasia: la ricerca è nata e punta all’allevamento degli animali. Può darsi che mangiare mosche, per gli uomini, sia solo un’ipotesi da fanta-alimentazione.
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