Mille gazebo leghisti per protestare contro il governo dell'inciucio

Sabato e domenica la Lega invaderà l'Italia con un migliaio di gazebo per raccogliere firme contro il "governo dell'inciucio". Salvini: "Conte, Renzi, Grillo e il Pd non potranno scappare per sempre". 100 gazebo solo in Emilia-Romagna

Mille gazebo leghisti per protestare contro il governo dell'inciucio

200 gazebo nel Lazio, 150 in Toscana, 100 nel Lazio e altrettanti in Emilia-Romagna. Numeri in aggiornamento per la Lega, che nel week-end si prepara a invadere l'Italia con una campagna di raccolta firme per dire no al "governo dell'inciucio". "È la risposta al governo delle poltrone. Conte, Renzi, Grillo e il Pd non potranno scappare per sempre", ha detto Matteo Salvini nel lanciare l'iniziativa con cui "agevolare il dialogo con i cittadini".

Nel suo messaggio a simpatizzanti ed elettori, il segretario del Carroccio ha ringraziato "i militanti della Lega che, dopo avere riempito il prato di Pontida, saremo ancora più numerosi in Piazza San Giovanni a Roma il 19 ottobre" per la grande manifestazione contro il governo. Salvini, fedele alla sua linea movimentista, continua la sua battaglia contro il Conte-bis. E non solo nei palazzi romani. I circa 1000 gazebo - e forse più - previsti in altrettante piazze di tutta Italia sono la seconda tappa di un tour de force iniziato a Pontida e destinato a concludersi a Roma tra circa un mese. Lazio, Toscana, Lombardia ed Emilia-Romagna le regioni dove, il 21 e il 22 settembre, si registrerà il maggiore impegno dei militanti della Lega.

Come detto all'inizio, la maggior parte dei gazebo verranno distribuiti tra Lazio, Toscana, Lazio ed Emilia-Romagna. Saranno un modo - spiega il deputato e commissario regionale della Lega in Toscana, Daniele Belotti - "per dialogare direttamente con i cittadini, sentendo anche il loro parere riguardo al noto inciucio che ha portato alle creazione del nuovo governo giallorosso" e un'occasione, aggiunge Belotti, "per tesserarsi e prenotare il proprio posto in uno dei tantissimi autobus che, anche dalla Toscana, si muoveranno verso Roma, il prossimo 19 ottobre". Tra le regioni "invase" dalle postazioni leghiste spicca l'Emilia-Romagna, una delle poche roccaforti della sinistra rimaste su cui il centro-destra ha messo il mirino in vista delle elezioni 2020.

"Gli emiliani e i romagnoli sono ostaggio delle scissioni interne al Pd

e alle polemiche sulle poltrone. Possono scappare e rimandare le elezioni quanto vogliono: prima o poi i cittadini potranno votare e dopo decenni la Regione sarà liberata", ha dichiarato Salvini.

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