Procrastinare, ossia rimandare al domani quello che potremmo eseguire nell’immediato, non è solo questione di gestione di tempo. Ha a che fare con la mente emozionale.
A sostenerlo è il New York Times basandosi su una ricerca del dottor Piers Steel dell’Università di Calgary. Sulla tendenza alla procrastinazione, Steel ha scritto un’accurata meta- analisi pubblicata sulla rivista Psychological Bulletin. In questa pubblicazione l’esperto mette in guardia i procrastinatori seriali dai potenziali problemi psicologici e fisici ai quali vanno incontro.
Rimandare al domani ciò che potremmo benissimo fare oggi ha un legame con il mondo delle emozioni. È tipico di coloro che sono continuamente in preda delle emozioni negative e sono incapaci nel gestirle efficacemente. Ogni volta che all’esecuzione di un compito corrisponde un carico di stress, si tende a deviare l’attenzione su di esso. A livello cerebrale avviene un vero e proprio dirottamento dell’amigdala. Significa che l’amigdala, ossia la parte nella quale risiedono le nostre emozioni più vere e profonde, percepisce il compito da eseguire nell’immediato come una minaccia alla propria autostima e al proprio benessere. Procrastinare arreca un sollievo immediato e momentaneo. Attiva però un circolo vizioso dal quale è difficile riemergere.
Dall’analisi del professor Steel emerge che il continuo procrastinare genera stress eccessivo, sintomi di depressione acuta e rischiose malattie cardiovascolari. Per imparare a smettere di procrastinare dobbiamo innanzitutto imparare a gestire le proprie emozioni, soprattutto quelle negative.
Ecco delle utili strategie suggerite dal neuroscienziato e psichiatra Judson Brewer del Mindfulness Center della Brown University:
- Lavorare sulla propria autostima: non lasciarsi influenzare dagli errori e dai fallimenti legati al passato. È tipico dei procrastinatori seriali soffrire di uno stress emotivo legato alla mancanza di auto- compassione. Bisogna essere meno rigidi e meno critici nei confronti di se stessi;
- Pensare positivamente: ripotare l’attenzione sui risvolti positivi del compito che si va ad eseguire. Aiuta ad acquisire coraggio e determinazione;
- Suddividere il compito in piccole fasi: affrontare un compito fase per fase allevia lo stress e la tensione iniziale.
A mano a mano che supereremo i vari step del compito che stiamo eseguendo ci sentiremo più leggeri e soddisfatti;- Premiarsi: quando si raggiunge un obiettivo occorre premiarsi. Serve per automotivarsi e per rendere migliore la propria performance.
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