"Prenditi cura delle tue curve: più sono pericolose e meno gli uomini le eviteranno". Il vecchio detto, attribuito a Marylin Monroe, rispolvera l'orgoglio e il fascino femminile cosiddetto oversize.
Un orgoglio e un fascino di cui si fa promotrice Ovs, che nello store milanese di Via Dante ha inaugurato la linea curvyglam, dedicata alle donne formose. Marylin, immortale sex symbol, stona quasi con i canoni di bellezza moderni, legati a doppio filo a una bilancia leggera. Una forma mentis che, seppur indirettamente, asseconda le fragilità di chi cade nell'anoressia, convinta che meno siano i chili e più aumenti la (propria) bellezza.
Non è così. Lo stereotipo della donna bella in quanto magra - fortunatamente - va assopendosi, sostituito da una concezione più tonda e salutare della bellezza femminile. Sì, curve e moda è un connubio possibile. Ecco, dunque, la curvy revolution, che non da oggi ha travolto anche il mondo dell'alta moda, non più fossilizzata a lavorare su misure striminzite. Rotti gli schemi, non è più una chimera vedere una taglia forte sfilare in passerella.
Quelle forme un po' abbondanti non devono essere mascherate o nascoste, ma mostrate ed esaltate. La bellezza da passerella a cui siamo abituati stona con la quotidianità. È il messaggio cavalcato e lanciato da Ovs con curvyglam: le donne in carne sono portatrici sane di rotondità. Le destinatrici sono quelle stesse ragazze che si vergognano dei propri chili di troppo, ora incentivate a farne orgoglioso sfoggio.
Nello showroom si aggira la giornalista di moda Daniela Fedi, che insieme a Lucia Serlenga ha scritto il libro "Curvy il lato glamoour della rotondità". Le chiediamo se è finalmente arrivato il tempo delle curvy: "Altroché, ma forse non è mai passato noonostante il mondo della moda continui ad abbassare e a rimpiccolire le taglie, facendo sentire "sbagliate" le persone. Io mi sento curvy ma non per questo non posso essere elegante, anzi. Esiste una pluralità di bellezza e di stile, che deve essere celebrata".
E Ovs, per bocca della sua fashion director, Caterina Salvador, ricorda che la politica inclusiva del brand non ha inizio certo oggi: "Il nostro assortimento per le taglie più abbondanti è in essere da diverso tempo. Questa volta abbiamo voluto arricchire il prodotto con un tocco glamour e moderno. Ma la nostra storia, in questo senso, è ricca di linee corpose. Ne andiamo fieri". E continua: "Per un lungo periodo l'essere magri era quasi un must, mentre bisogna sentirsi bene e in salute nella propria taglia.
Nessuno deve decidere a quanti kg corrisponda la bellezza, anche perchè non funziona così".Francesco Sama, direttore generale, trova la giusta quadra: "Le donne sono belle nell'esprimere se stesse, la propria consapevolezza e libertà. A prescindere dalla bilancia".
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