Soelden Il gigante è sempre lui, Ted Ligety, ma alle sue spalle premono la gioventù e la classe di Alexis Pinturault, fenomeno francese che partendo col numero dei suoi anni, 20, gli è finito a 29/100, mettendo in fila Schoerghofer, Janka e Kostelic, il più veloce nella seconda manche, un messaggio chiaro e forte per chi non lo credeva capace di eccellere in gigante. Per trovare gli italiani in classifica bisogna scendere fino alla 17ª posizione di Manfred Moelgg: alcuni buoni parziali nel tratto ripido, di Moelgg ma anche di Blardone (18° finale) e di Simoncelli (sceso al 21° dopo una buona prima manche), servono solo ad attenuare la delusione in una giornata di grande spettacolo, con quindicimila persone salite ai 2700 metri del ghiacciaio, tantissimi italiani, a dimostrazione che quando attorno alle piste di sci si riesce ad offrire spettacolo, con musica, shopping, mangiare e bere, il pubblico gradisce e arriva nonostante la scomodità dell'accesso.
Anche qui, come in tutto il mondo, grande impressione ha suscitato la notizia della morte di Marco Simoncelli, arrivata nell'intervallo fra le due prove. «Queste sono le vere tragedie, non una gara andata storta» hanno detto in coro atleti e tecnici.
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