La Liguria si ribella al terrorismo

Genova s’indigna e risponde subito con una manifestazione di piazza all’attentato contro la scuola di Brindisi. Ma mentre si levano numerose voci contro la mafia, gli inquirenti genovesi tornano a concentrarsi sull’attentato a Roberto Adinolfi, l’amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare gambizzato sotto casa. E sembra non trattarsi di una coincidenza, visto che con il passare delle ore ha perso forza l’ipotesi di un agguato in stile mafioso come spiegazione del gravissimo episodio avvenuto ieri mattina in Puglia. Di più, sempre ieri i carabinieri sono tornati in forze in via Montello, teatro dell’agguato al manager genovese. Accurati controlli sono stati fatti su uno scooter posteggiato nella stessa zona scelta dai due uomini a volto coperto che aveva sparato quindici giorni fa alle gambe del professionista. Per capire se i sopralluoghi più accurati a pochissime ore dall’attentato alla scuola siano solo frutto di un caso fortuito o piuttosto di una preoccupazione per un legame con l’episodio genovese occorrerà attendere gli sviluppi dell’indagine.
Intanto c’è da registrare la reazione compatta della città al nuovo e preoccupato attentato di ieri mattina. Il sindaco Marta Vincenzi e il presidente della Regione Claudio Burlando hanno condannato fermamente l’esplosione costata la vittima a una giovane studentessa. Ma ancor più hanno invocato la compattezza della popolazione di fronte a un’escalation di violenza che in Italia riporta alla mente la strategia del terrore. Il presidente del consiglio regionale Rosario Monteleone ha voluto soprattutto sottolineare quanto sia «spietato colpire dei ragazzi», allineandosi alle dichiarazione dell’assessore alla scuola Pippo Rossetti. Anche Piero Fossati, il «reggente» della Provincia che non esiste più, ha invitato a «non dare tregua alle mafie e agli stragisti». E se a Genova la risposta è arrivata da alcune centinaia di persone che si sono ritrovate nel pomeriggio a De Ferrari (tra loro anche i due candidati sindaci Enrico Musso e Marco Doria), a Savona il sindaco Federico Berruti ha preferito accodarsi alla manifestazione spontanea indetta dagli studenti in piazza Mameli.
Risposte immediate e formali, in attesa e nella speranza che l’Italia riesca a fermare il clima sempre peggiore che si è venuto a creare in concomitanza della crisi negli ultimi mesi. Risposte che arrivano unitariamente anche da diverse forze politiche. Lorenzo Basso e Giovanni Lunardon, coordinatori del Pd a livello regionale e provinciale, insistono sull’ipotesi mafiosa e sulla volontà di «colpire in maniera vigliacca i ragazzi, la nostra speranza». La «mano di chi vuole seminare terrore», secondo il coordinatore regionale Pdl Michele Scandroglio merita «una risposta altrettanto forte da parte dello Stato e di tutte le istituzioni». Anche a livello provinciale i coordinatori Pdl Gino Garibaldi e Giuseppe Rotunno invocano fermezza «di fronte a un rigurgito di violenza». Dalla federazione imperiese de «La Destra», come dal Psi Liguria non tardano ad arrivare dichiarazioni altrettanto sdegnato per l’attentato di Brindisi.
Il mondo del lavoro, dell’associazionismo, del volontariato è sotto choc. Matteo Lupi e Walter Massa si stringono a nome dell’associazione Libera e di Arci Liguria alle vittime pugliesi. Anche il «Progetto San Francesco» avviato da Filca e Fiba Cisl definiscono «bestiale e inaccettabile» quanto avvenuto a Brindisi, mentre Legambiente ha indetto una manifestazione di protesta ieri pomeriggio a Chiavari.

Da Genova arriva poi la voce sdegnata del comitato «Osservatorio Pré Gramsci», abituato a combattere quotidianamente la violenza ma certo non preparato a un simile attentato. In Liguria, in particolare a Genova e ad Albenga, sono state annullate come disposto dal ministero in segno di lutto le previste manifestazioni per la «Notte dei Musei».

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