Lippi presenta la «sua» squadra Buffon e Totti i dilemmi azzurri

Oggi la lista dei 23 convocati. Si temono gli sfottò, la serenità del portiere, la condizione del romanista

Franco Ordine

Un mondiale mai visto. Con la morte nel cuore, i magistrati alle porte e uno scandalo di proporzioni bibliche che macchia credibilità e candore delle maglie azzurre. Nasce oggi a Roma, nel pomeriggio, la spedizione azzurra con la presentazione ufficiale della lista dei 23 nomi da spedire alla Fifa per l’accredito canonico. Marcello Lippi non ha grandi dubbi di natura tecnica eppure non sono questi i suoi principali tormenti. È già tutto deciso. Intanto la lista famosa. Eccola, pronta da giorni e da settimane, definita dopo gli infortuni più recenti, di Vieri e Diana. Portieri: Buffon, Peruzzi, Amelia (De Sanctis riserva); difensori: Zaccardo, Oddo, Nesta, Cannavaro, Materazzi, Barzaghi, Zambrotta e Grosso con Bonera riserva; centrocampisti: Gattuso, Pirlo, Camoranesi, De Rossi, Barone, Perrotta (Marchionni riserva); attaccanti: Toni, Gilardino, Del Piero, Inzaghi, Totti e Iaquinta (Semioli riserva). Al fianco di Lippi, in conferenza-stampa, compariranno il vicepresidente vicario Giancarlo Abete e Gigi Riva, lo storico team manager, chiamato da Antonio Matarrese negli anni novanta e in grado di resistere a qualsiasi ribaltone, restando sempre ai margini del potere, incarnando un tipo di calcio che non esiste più a leggere certe intercettazioni. «È l’unica figura spendibile al momento dal calcio italiano», sostengono in federcalcio ed è proprio così anche se il suo nome compare in una delle cento conversazioni di Moggi (promette di far stangare Zeman da Riva, ndr) pubblicate in questi giorni.
Riva è l’unico ombrello pronto per Lippi e gli azzurri per il mondiale: prevedibile l’assalto dei giornali tedeschi, scontata la tortura di domande, titoli e ironie diffuse. Ma da solo non basta a risolvere i grandi problemi che sono almeno due. Uno riporta al portiere Gigi Buffon, coinvolto in un troncone d’inchiesta sulla scommesse, sull’asse Torino-Parma, ed è il più grave a quanto pare. Lippi non vuole saperne di lasciarlo a casa ma è lecito chiedersi se l’Italia avrà mai, nel torneo, un portiere sereno in porta. Ieri ha «saltato» il viaggio a Bari per un problema alla spalla. C’è anche l’aspetto da considerare. È uno dei tanti quesiti. Come può reagire Buffon, negli allenamenti e in partita, dinanzi alla cadenza delle notizie prevedibili che rimbalzeranno dall’Italia, dalle procure e dai giornali? Ecco il quesito a cui oggi Lippi deve dare una risposta secca, assumendo una grande responsabilità. Ci vuole una convinzione d’acciaio per comportarsi come fa il tecnico viareggino.
L’altro aspetto è sicuramente tecnico. Totti parte per il mondiale ma è indietro, molto indietro nella preparazione fisica. Non ha gamba, non ha ritmo, non ha forza, non ha la sicurezza di affrontare contrasti feroci. I suoi 50-60 minuti di San Siro moltiplicano le ansie di tutti. Se non è al meglio, meglio puntare su Del Piero, almeno nelle tre partite del girone iniziale. Contro il Ghana c’è bisogno di una squadra in salute, capace di correre e di contrastare il Brasile d’Africa, per riuscire a incassare la qualificazione. Contro Stati Uniti e Repubblica Ceca può bastare la classe degli altri e magari la vena magica di Toni e Gilardino.

Ultima annotazione: con un arbitro scaricato (De Santis) e dirigenti del settore azzerati (Bergamo e Pairetto), è bene prepararsi a subire eventuali errori senza fiatare. Nessuno capirebbe polemiche provenienti da un calcio sprofondato nel fango.

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