Civita di Bagnoregio: la "città che muore" nel verde del Lazio

Storia e leggende si intrecciano nel percorso millenario di Civita di Bagnoregio, affascinante borgo immerso nel verde della Tuscia

Civita di Bagnoregio: la "città che muore" nel verde del Lazio

Per chi ama i luoghi dall'atmosfera magica e ricchi di storia, Civita di Bagnoregio è senz'altro una tappa irrinunciabile. Come ha ricordato il Dalai Lama, una buona vita passa per alcune regole fondamentali. Tra queste è previsto di visitare, almeno una volta all'anno, un posto in cui non si è stati mai. Questa perla della Tuscia può sicuramente servire allo scopo, unendo la scoperta del mondo alla riscoperta del territorio.

Civita di Bagnoregio si trova nel Lazio, e si staglia al centro di un panorama dominato dal verde e dalle rocce argillose della Valle dei Calanchi. Terra di etruschi, poi di antichi romani e infine di abbandono. Ora fortunatamente luogo di riscoperta, nel tentativo di preservare una storia che affonda le sue radici intorno al 500 avanti Cristo.

Etruschi e romani hanno dedicato nel corso degli anni molta attenzione alla conservazione del colle di tufo su cui sorge la cittadina, arrivando anche a deviare i corsi di fiumi e torrenti per ridurre l'erosione dello sperone. Nei secoli successivi tale cura è venuta meno ed è cominciato il progressivo abbandono di Civita, dove oggi dimorano non più di una decina di persone.

Tutt'altra direzione ha preso il flusso di turisti, con non meno di 700.000 visitatori ogni anno. Alcuni dei quali non disdegnano di passare a salutare quelli che sono diventati in un certo senso i "vip" della cittadina. Stiamo parlando in questo caso dei sempre più fotografati "gatti di Civita".

Civita di Bagnoregio: la città che muore

Civita di Bagnoregio, valle dei Calanchi


Affacciandosi dal Belvedere è possibile realizzare alcuni tra gli scatti più belli di Civita di Bagnoregio, anche detta "la città che muore". Un soprannome dovuto al suo essere stata realizzata sopra un colle tufaceo destinato a una costante erosione. Questo processo porterà la città stessa, speriamo il più in là possibile, al definitivo crollo e alla sua inevitabile sparizione.

Un fenomeno in parte anticipato secoli or sono da un terremoto, che nel 1695 ha provocato il crollo di parte del borgo e dell'antica strada romana che collegava Civita di Bagnoregio al resto dell'area. Al suo posto è stato eretto l'attuale ponte che conduce alla cittadina.

Attualmente non è stata ancora individuata una tecnologia o un sistema per evitare questo lento declino, ma chissà che in futuro non si possa preservare questo gioiello della Tuscia.

La leggenda di Re Desiderio

Civita di Bagnoregio, panorama


Una piccola curiosità riguardante il nome del borgo. Secondo quanto si narra in una leggenda locale sembra che Civita fu meta del re longobardo Desiderio. Il sovrano pare fosse affetto da una malattia mortale, che solo le acque termali della cittadina riuscirono a curare.

Lo straordinario evento venne raccontato con l'appellativo di "balneum regis", finendo con il contribuire in maniera decisiva al suffisso di Bagnoregio.

Civita di Bagnoregio, consigli per l'uso

Per sua caratteristica di base, ovvero l'impossibilità di accedervi in auto, la cittadina può essere visitata in relativo silenzio durante tutto l'anno. Tuttavia i periodi maggiormente turistici tendono a risultare piuttosto "rumorosi", almeno se confrontati con i mesi di minore affluenza.

Oltre a evitare se possibile i mesi più vacanzieri, un altro consiglio è quello di arrivare in città alle prime ore della mattina.

Si godrà così di un panorama unico e di un'atmosfera piacevolmente surreale. Altra possibilità è quella di dormire a Civita di Bagnoregio, per godersi sia l'alba che la meravigliosa pace serale.

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