La città di Macerata può vantare una storia piuttosto peculiare, che affonda le sue radici a metà del dodicesimo secolo. La sua nascita ufficiale viene ricondotta al 29 agosto 1138, quando i due "poggi" di Castrum Maceratae e Podium Sancti Juliani si unirono insieme per dare vita al nuovo comune: il primo portò in dote il nome mentre il secondo la tradizione religiosa e il futuro santo patrono, San Giuliano l'Ospitaliere.
Ad oggi il comune di Macerata comprende anche diversi territori sede di insediamenti romani: un esempio è Villa Potenza, l'antica Helvia Recina, dove è presente un anfiteatro romano di circa 70 metri risalente al II secolo dopo Cristo. Il suo patrono è tutt'ora San Giuliano l'Ospitaliere, la cui storia leggendaria è stata tramandata nel corso degli anni.
Nei primi secoli dell'anno mille era diffuse due teorie relativamente a quale fosse l'origine del culto. La più antica faceva riferimento a San Giuliano martire e legava il santo ad Antiochia d'Egitto, mentre successivamente (intorno al XIII secolo) si diffuse e prese il sopravvento la teoria secondo cui a dare vita al culto fosse stata la figura di San Giuliano di Ath (detto l'Ospitaliere). A fornire la spinta necessaria all'affermazione di questa nuova interpretazione fu il ritrovamento, nel 1442, della reliquia del patrono.
San Giuliano l'Ospitaliere, la leggenda del patrono di Macerata
La storia di San Giuliano l'Ospitaliere si mescola, come spesso accade in questi casi, a elementi che sfumano nella leggenda. Si narra che in gioventù Giuliano fosse all'inseguimento di un cervo. L'animale a un certo punto smise di fuggire e andrò incontro all'uomo dicendogli: "come osi inseguirmi, tu che ucciderai il padre e la madre?". Sconvolto da tale profezia il giovane abbandonò la caccia e fuggì lontano, senza far sapere ai suoi genitori il motivo di tale improvvisa scomparsa.
Disperati, i genitori si misero a vagare alla ricerca del figlio perduto finché non arrivarono proprio al castello dove viveva Giuliano. Ad accoglierli fu la moglie, che ne ascoltò la storia e comprese che si trattava del padre e della madre di suo marito. In quel momento l'uomo era assente e la donna decise di mantenere una certa discrezione ospitando i suoceri nella propria camera matrimoniale.
Il mattino seguente la moglie di Giuliano uscì per recarsi in chiesa e non fu in casa al rientro del marito. Questi vedendo due figure dormire nel proprio letto pensò a un tradimento da parte della moglie e uccise la coppia. Al suo rientro la donna gli rivelò che si trattava dei suoi genitori. Giuliano cadde preda dello sconforto, disperato per il concretizzarsi di quella oscura profezia.
Decise quindi di diventare un pellegrino, il cui scopo sarebbe stato quello di aiutare il prossimo fino a raggiungere il perdono da parte di Dio. Sua moglie non volle lasciarlo solo e nonostante le iniziali resistenze di Giuliano finì col seguirlo. Durante il loro vagare finirono con lo stabilirsi lungo il fiume Potenza, allo scopo di aiutare chi doveva attraversare il fiume e vi costruirono un edificio utilizzato per accogliere i pellegrini e i bisognosi.
Trascorsi molti anni dall'inizio del suo servizio, Giuliano sentì una voce chiamarlo. La seguì e così raggiunse un uomo ai limiti dell'assideramento e lo portò a casa, dove se ne prese cura. A quel punto la figura si illluminò e annunciò al pellegrino che la sua redenzione era stata raggiunta e che sia lui che sua moglie avrebbero raggiunto pacificamente il regno dei Cieli in breve tempo, come poi avvenne.
Il ritrovamento della reliquia di San Giuliano
Il 6 gennaio dell'anno 1442 un uomo molto anziano si recò dal vescovo durante una celebrazione nella Cattedrale affermando di essere venuto a conoscenza della posizione in cui era stata nascosta la reliquia del santo. Nascosta per evitarne la trafugazione durante le invasioni, il braccio sinistro di San Giuliano era andato perduto.
L'uomo rivelò che il nascondiglio dell'urna era posto tra due colonne sotto l'altare maggiore. Il vescovo ordinò quindi gli scavi e la reliquia venne alla luce, avvolta nella seta e in un'antica pergamena recante la scritta "hoc est residuum brachii sancti juliani qui patrem et matrem interfecit" ("questo è il resto del braccio di San Giuliano, che il padre e la madre uccise").
Foto in evidenza: Abraham Sobkowski - Wikipedia
Foto Anfiteatro romano Helvia Recina: SilviaF - Wikipedia
Foto Cattedrale di Macerata: Federico Olivo - Wikipedia
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