Il quartiere dell'Ortica a Milano è uno di quegli angoli che non ti aspetti. Quasi come se fosse un pezzetto di città cresciuto per conto suo, mantenendo forte e intatta la sua identità specifica. Una destinazione spesso trascurata da chi visita il capoluogo lombardo, ma che ha saputo rilanciarsi negli anni anche grazie alla street art.
Milano è per molti quella del Duomo, della Madonnina, dell'industria, della vita notturna e culturale "moderna". Questo però è soltanto una parte di ciò che la città meneghina può offrire. Soprattutto all'Ortica, dove un certo fervore artistico ha contribuito negli anni a rendere questo quartiere una sorta di ponte tra un mondo ormai "antico" e una storia milanese dal sapore più moderno.
Quartiere dell'Ortica, storia e racconti
La storia dell'Ortica affonda le sue radici diversi secoli fa. Si racconta che questi luoghi (insieme all'area di Lambrate) furono utilizzati dalla popolazione per reinsediarsi dopo che, nel 1162, Federico I Barbarossa rase al suolo la precedente città e costrinse buona parte dei milanesi a emigrare nelle vicinanze.
Fu però tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento che l'Ortica visse una prima fase di sviluppo moderno, corrispondente con l'arrivo del primo troncone ferroviario della Milano-Treviglio. Un forte impulso industriale arriverà però soltanto con il secondo dopoguerra, intorno agli anni '50.
Si è affermato negli anni come un quartiere di estrazione fortemente popolare, nel quale risiedevano soprattutto operai e lavoratori. Il sostanziale isolamento che il fiume e la ferrovia hanno riservato all'Ortica ha saputo rappresentare nel tempo un punto di forza, permettendo alla zona di mantenere una sua identità forte.
La stessa identità e atmosfera che l'ha resa un polo d'attrazione per musicisti, registi, letterati e artisti in generale. Qui esercitò l'allora medico della mutua Enzo Jannacci, che negli anni a seguire rappresenterà un riferimento per la canzone milanese. A lui si aggiunsero diversi altri grandi nomi, come Dario Fo, Giorgio Strehler e altri ancora. Due i locali che polarizzarono il fermento culturale milanese di quegli anni: Il Gatto Nero e il Circolo Culturale Cesare Pavese.
Progetto OrMe - Ortica Memoria
È intorno al 2015 che la street art fa il suo ingresso vivace e vitale nell'Ortica. Il Progetto OrMe (Ortica Memoria) ha portato un'aria di profondo rinnovamento in queste vie e piazze, pur "armandosi" di ricordi e dell'eredità culturale di questo storico quartiere.
A portarlo avanti il collettivo di artisti Orticanoodles, con il patrocinio del Comune di Milano e il supporto di associazioni e centri culturali del quartiere. Una serie di opere che di fatto ha trasformato la zona in un museo a cielo aperto. Attraverso la street art si è voluto dare espressione al sentimento popolare e alla riconoscenza del quartiere verso le grandi figure del presente e del passato.
Diversi i murale (dallo spagnolo "murales") dipinti sulle pareti storiche del quartiere. Spiccano tra gli altri il Murale della Legalità, dedicato a Walter Tobagi, Lea Garofoli, Giorgio Ambrosoli, Mauro Brutto ed Emilio Alessandrini.
Ad Alda Merini e alle donne del '900 è dedicato un altro dei murales del quartiere, a cui si accompagna anche il Murale della Musica. Quest'ultimo è dove l'Ortica ha reso omaggio ad alcuni suoi grandi artisti storici come i già citati Jannacci e Dario Fo, Ornella Vanoni e Giorgio Gaber. Da non dimenticare anche il Murale delle guerre del '900, quella della Cooperazione, quello dedicato allo Sport, il Murale della musica rap e il Murale Human.
Foto di copertina: Alessandro Pestalozza - Wikimedia
Foto quartiere Ortica: Arbalete - Wikimedia
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.