«Non abbiamo ritrovato elementi che ci facciano pensare a messe sataniche anche se il 21 marzo, primo giorno di primavera, viene celebrato proprio dalle sette sataniche». Così il vescovo di Tempio Ampurias, Sebastiano Sanguinetti sui raid di venerdì e sabato (21 marzo) scorsi nei quali ignoti vandali hanno preso di mira quattro chiese campestri della Gallura. L'ipotesi dei riti satanici viene tendenzialmente esclusa anche dai Carabinieri della compagnia di Tempio e Valledoria che stanno seguendo le indagini. «Almeno - commentano gli inquirenti - dal modo in cui sono stati lasciati gli oggetti liturgici». I vandali - riporta l'Unione Sarda - hanno rimosso dalle loro sedi naturali tutti gli oggetti liturgici e sacri, dai candelabri alle stoffe, fino ai crocifissi, smontati e poi sparpagliati su panche e pavimento.
Le chiese colpite sono quelle di San Giuseppe e Santa Maria di Vignola, nel comune di Trinità d'Agultu, e di San Biagio e Contra Ruia, ad Aglientu. Tutte estremamente vulnerabili in quanto le porte sono sempre aperte. «Per saperne di più dobbiamo aspettare l'esito delle indagini - ha aggiunto il vescovo -. Ci sono dei gesti che vanno chiariti meglio. Ho dato disposizione ai nostri parroci di fare regolare denuncia, anche se non è stato rubato nulla».
Altra isola, stessa storia: sempre nella notte tra il 20 e il 21 marzo diverse tombe sono state profanate nel Gran Camposanto di Messina, cimitero monumentale dove la polizia in questo caso ha trovato evidenti tracce di riti satanici come lumini, simboli occultistici e un calendario con le date più propizie per le messe nere.
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