Londra in azione contro la minaccia della New Ira

Nel mirino il movimento Saoradh che non vuole deporre le armi e che continua a colpire

Londra in azione contro la minaccia della New Ira

Tra lo scorso agosto e l'inizio di settembre una massiccia operazione della Police Service of Northern Ireland (Psni) la polizia del Nord Irlanda , insieme ai servizi di controspionaggio britannici dell'MI5, ha portato all'arresto di numerose persone accusate di appartenere alla New Ira e di aver organizzato diversi attacchi armati.

Nel mirino delle autorità, in particolare, c'è il movimento Saoradh, che viene ritenuto il braccio militare del gruppo. L'operazione, denominata Operation Arbacia, ha colpito diversi leader del partito, affondando un duro colpo ai nazionalisti irlandesi. La maxi retata, che è arrivata a seguito di capillari indagini, condotte anche con l'aiuto di un insospettabile infiltrato nel movimento repubblicano, Dennis McFadden, un ex agente di polizia scozzese ora datosi alla macchia, ha portato dietro le sbarre dieci tra i principali dirigenti di Saoradh, tra cui il fondatore Davy Jordan, il vicepresidente Mandy Duffy, cognata del più famoso veterano repubblicano Colin Duffy e Joe Barr, un membro del direttivo.

«L'origine della New Ira risale al 1997, quando alcuni repubblicani irlandesi si sono separati dallo Sinn Féin (Sf) e dal vecchio Esercito Repubblicano Irlandese (Ira), a causa della decisione del movimento repubblicano di avviare un processo di dialogo, considerato incapace di soddisfare la richiesta per la quale l'Ira aveva combattuto per tre decadi, ovvero l'unità dell'Irlanda». A parlare a Il Giornale è David Mitchell, professore del corso Risoluzione dei conflitti e riconciliazione al Trinity College di Dublino a Belfast.

Nell'assemblea straordinaria dei vertici dell'Ira, infatti, qualche mese prima dell'Accordo del Venerdì Santo (Good Friday Agreement) del 1998, dove è stata firmata l'intesa di pace tra il governo britannico e quello irlandese, che avrebbe dovuto porre fine a decenni di guerra intestina, le decisioni di Gerry Adams (ex membro della guerriglia e attuale leader dello Sf) non erano state viste di buon occhio da tutti.

«Alcune persone hanno scelto di porre fine alla violenza e di impegnarsi con la politica, ma altre no», ci spiega il Martin Melaugh, direttore del Conflict archive on the Internet (Cain) dell'Università dell'Ulster. «Mentre è possibile smantellare le armi, la convinzione che la lotta armata sia l'unica soluzione si trasmette di generazione in generazione ed è dunque praticamente impossibile bloccarla».

La violenza in Irlanda del Nord si è riaccesa nel 2012 quando, con un comunicato ufficiale, ha fatto la sua prima apparizione la New Ira, che è riuscita a riunire diverse realtà paramilitari ancora attive nelle Sei Contee. La nuova Ira dal suo arrivo ha rivendicato numerosi omicidi e attentati. Il primo novembre del 2012 l'agente della polizia penitenziaria David Black è stato freddato nella zona di Lurgan mentre si stava recando al lavoro. Il 15 marzo del 2016 la guardia carceraria Adrian Ismay è morta a causa delle ferite riportate dall'esplosione di un ordigno posizionato sotto la sua automobile a Belfast. Il 22 gennaio 2017 un agente della Psni è rimasto gravemente ferito da un colpo d'arma da fuoco mentre era in servizio. Solo l'uso del giubbotto antiproiettile gli ha risparmiato la vita. Il 19 gennaio del 2019, un'autobomba è esplosa davanti al tribunale di Derry, nella centralissima Bishop Street. Una telefonata di avvertimento ha fatto sì che le strade venissero evacuate appena in tempo. L'uccisione della giovane reporter Lyra McKee mentre stava documentando gli scontri tra nazionalisti repubblicani e la polizia a Derry il 18 aprile 2019. E poi, ancora, numerose azioni di guerriglia urbana rivendicate in questi anni.

La potenza della New Ira è difficile da quantificare. Per alcuni analisti non supera le cento persone. Per altri, invece, il numero potrebbe essere cinque volte superiore. Fonti vicine all'organizzazione armata parlano di 2/300 volontari pronti a entrare in azione solo nella città di Belfast. «Anche durante l'apice dei disordini in Irlanda del Nord è stato complicato ottenere informazioni precise sulla forza dei vari gruppi paramilitari. Nel 2012 un articolo apparso sul quotidiano The Guardian ha riportato che i repubblicani hanno affermato che c'erano diverse centinaia di membri del nuovo gruppo. Tuttavia è impossibile dire se questa è un'esagerazione o è la realtà», ci dice il direttore del Cain.

Al di là dei numeri, lo spettro dell'Ira ha fatto sempre tremare Londra. All'inzio del 2019, aveva inviato più di settecento 007 a Belfast. In pratica il 20% delle forze del servizio di sicurezza britannico MI5. Il principale obiettivo dell'intelligence di Sua Maestà è sempre stato quello di combattere la minaccia dei gruppi armati repubblicani, che avrebbero aumentato in modo significativo le loro capacità d'attacco negli ultimi anni e che, anche grazie a movimenti come Saoradh, stanno avvicinando molti giovani, stanchi di una situazione sociale, economica e politica precaria.

Intanto, gli arresti degli scorsi giorni, hanno creato disordini in diverse città del Nord Irlanda, dove i nazionalisti irlandesi sono scesi in strada per richiedere il rilascio dei loro leader.

E se è vero che l'operazione Arbacia ha assestato un duro colpo all'organizzazione repubblicana, sembra che i militanti del gruppo non mollino di un centimetro. «Gli attivisti di Saoradh rimangono impegnati, disciplinati e preparati», ha detto in una recente dichiarazione il portavoce del partito Paddy Gallagher. «Siamo qui per restare», ha aggiunto.

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