L'orchestra di Santa Cecilia votata tra le migliori dieci al mondo: e allora?

La rivista «Fm Classic» ha stilato la sua personale top ten. Gli accademici romani sono assieme ai Berliner, Wiener, Chicago, London e Amsterdam

La notizia ha sorpreso tutti tranne gli addetti ai lavori. La prestigiosa rivista «Fm Classic» ha stilato questo mese la sua ennesima top-ten. E dopo dischi, etichette discografiche, epoche e direttori si è espressa sulle orchestre mondiali. E ha messo nella sua classifica Santa Cecilia. Tra doppio stupore (e La Scala?) e sentiti ringraziamenti viene il sospetto che il nostro paese stia perdendo l'autostima. Fino a prova contraria l'orchestra ceciliana è da almeno venti anni all'altezza delle migliori, un po' meno il suo pubblico, celebre per gli immancabili colpi di tosse e i vuoti a perdere in sala. Grazie a direttori dal polso sicuro come Chung e Pappano il livello è cresciuto progressivamente e il repertorio si è fatto finalmente ardito. Tra l'altro si è passati dall'angusto Auditorio Pio di via della Conciliazione all'Auditorium di Piano, l'ideale per la musica della grande orchestra del Novecento. E poi case discografiche prestigiose come la Deutsche Grammophone hanno in catalogo alcune memorabili registrazioni come il Debussy-Ravel di Lenny Bernstein del 1989, una magia tecnica e artistica da tramandare ai non credenti. Ppobabilmente gli accademici romani non potranno mai competere contro i vigorosi rigori dei Berliner, dei Wiener, della London, dei Chicago e (forse) dell'orchestra del Met ma per il resto hanno davvero poco da invidiare.

«È una grande gioia per gli artisti dell'orchestra romana - commentano dall'Accademia di Santa cecilia - e per il direttore musicale Antonio Pappano, che dopo la meritata pausa estiva saranno impegnati nel mese di settembre in importanti appuntamenti, il 7 al MiTo di Torino e l'8 a Milano e il 9 al Festival di Lucerna forse il più importante per i concerti sinfonici e di musica da camera». Cari accademici è tutto normale: per ora venezuelani, cinesi e spagnoli possono aspettare. C'è tempo.

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