È durato quasi quattro ore il nuovo interrogatorio di garanzia per Veronica Panarello, in carcere a Catania con l'accusa di aver ucciso il figlio Loris Stival di appena 8 anni e di averne occultato il corpo.
"Signor giudice, mi creda: non sono stata io", ha ribadito in lacrime la donna davanti al gip di Ragusa, Claudio Maggioni, che dovrà decidere se convalidare il fermo nei suoi confronti. Veronica questa volta avrebbe risposto a tutte le domande, ma continuando a dirsi innocente. "La mia assistita non si è avvalsa della facoltà di non rispondere a tutte le domande che le sono state poste dal giudice prima e dal pm poi e dalla difesa in ultimo, in un lunghissimo interrogatorio che è stato molto articolato", ha spiegato il suo legale Francesco Villardita, "Il giudice si è riservato di decidere e ha tempo fino a domani sera, alle 21.03, per potere decidere su tutto. Vi è una richiesta di custodia cautelare da parte del Pm e una richiesta di scarcerazione da parte della difesa".
Sulle nuove indiscrezioni, e in particolare sulle voci che parlando di un secondo telefonino, Veronica dice: "Ho un solo cellulare e l’ho consegnato spontaneamente agli investigatori prima ancora di essere fermata". E in merito alle fascette: "Abbiamo parlato di fascette, e la signora ha spiegato che sono venute fuori solo perché lei stessa nell’intento di dare una mano alla polizia per la ricerca del colpevole, ha chiesto alle maestre se fosse vero che avevano chiesto le fascette ai bambini per un esperimento a scuola. Alla loro risposta negativa le ha consegnate alle forze dell’ordine", ha detto l’avvocato Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello. Ho accompagnato Loris vicino la scuola, e un vigile urbano donna che era lì in servizio mi ha Infine, la mamma di Loris ha spiegato: "vista".
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