Lotta all’evasione fiscale: dalla Lombardia 21 miliardi

Tutto questo, prima. Prima degli utlimi blitz a Cortina, Roma, Portofino e Milano. Prima che i furbetti dello scontrino e del Suv finissero su giornali e televisioni. Prima, insomma, che la lotta ai renitenti delle tasse venisse (finalmente) percepita come un’urgenza nazionale. La guardia di finanza presenta il bilancio di un anno di attività in Lombardia. E, ancora una volta, la regione si conferma l’epicentro della lotta all’evasione fiscale. Un dato su tutti: nel 2011, le fiamme gialle hanno scoperto redditi imponibili per oltre 21 miliardi di euro. Ovvero, il 42 per cento del totale nazionale.
Economia sommersa, evasori totali, piccole e grandi imprese, società «estero-vestite» o intestate a prestanome, paradisi off-shore. Il campo è vasto, la platea numerosa. Lo scorso anno, la Gdf lombarda ha eseguito ben 85mila controlli riguardanti l’emissione di scontrini, ricevute fiscali e beni di lusso (dalle supercar agli yacht) posseduti non si sa come da piccoli contribuenti. Restando solo a scontrini e ricevute, su 54.900 controlli sono state oltre 11mila le irregolarità riscontrate. In pratica, un commerciante su cinque in Lombardia è allergico al registratore di cassa. Ancora, sono stati 546 gli evasori totali scoperti, che da soli hanno nascosto quasi 9 miliardi di operazioni imponibili. Circa 14mila, poi, le attività ispettive nei confronti di imprese formalmente regolari. Così, dunque, si arriva alla cifra record di 21 miliardi, a cui si aggiungono 4 miliardi di violazioni all’Iva e 165 milioni di mancati versamenti Irap. E alla fine, sono state quasi mille e 900 le persone denunciate all’autorità giudiziaria per reati e frodi fiscali. L’attività delle fiamme gialle ha portato 430 soggetti alla cosiddetta «adesione al processo verbale di contestazione». In pratica, i contribuenti pizzicati hanno ammesso le proprie responsabilità. «Sta cambiando il clima nei confronti dell’evasione fiscale che viene approcciata finalmente come un problema serio e drammatico - spiega Renato Russo, comandante generale della Gdf della Lombardia - e sono in costante aumento le segnalazioni di cittadini indignati che ci denunciano irregolarità. Evadere significa sottrarre risorse anche alle persone più deboli e vorremmo che i cittadini pretendessero sempre gli scontrini e le fatture e che l’attenzione sia sempre presente».
Ma anche la pioggia di finanziamenti comunitari e nazionali resta sotto la lente delle fiamme gialle. Il capitolo della spesa pubblica per il 2011, infatti, ha permesso di scoprire 75 milioni di euro indebitamente perpeciti da 96 soggetti - tra singoli cittadini e società - denunciati alle procure competenti. A questi vanno aggiunti i 665 falsi poveri e falsi invalidi che in dodici mesi hanno ricevuto senza averne diritto 400mila euro, ottenendo ad esempio esenzioni dalle tasse universitarie, dai ticket sanitari, sovvenzioni per gli affitti.
Ma la Lombardia fa gola anche alla criminalità organizzata. La Gdf, nel corso del 2011, ha sequestrato alla malavita patrimoni illeciti per oltre 26 milioni di euro (tra i casi più eclatanti, i 15 milioni di euro che un pregiudicato palermitano che aveva investito nei locali della movida milanese), e accertato operazioni di riciclaggio per oltre 72 milioni. Sul mercato della contraffazione, invece, in un anno sono stati sequestrati quasi 4 milioni di prodotti «taroccati». Un ultimo dato tocca la crisi economica. Molte aziende lombarde dichiarano lo stato di insolvenza. Ma sempre più spesso, il crac è un trucco.

Si svuotano i bilanci, i fallimenti vengono pilotati, e chi deve essere pagato - fornitori o lavoratori - resta con un pugno di mosche. In 390 sono stati denunciati, e 90 i milioni di euro sequestrati. Soldi tornati nella disponibilità dei creditori.

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