L'ultima sparata di Grillo Val di Susa come Kabul Sarò alla marcia No Tav

Il comico genevose attacca il governo: "Era dalla Seconda guerra mondiale che non si vedevano duemila uomini armati in una Valle". Poi prende di mira Maroni: "Rinnega le origini della Lega" 

L'ultima sparata di Grillo 
Val di Susa come Kabul 
Sarò alla marcia No Tav

Beppe Grillo scende in campo. Non in politica, ma in Val di Susa. Il comico genovese, dalle colonne del suo blog, ha annunciato che domenica parteciperà alla marcia di protesta organizzata dai No Tav, cioè quella che viene ribattezzata come la "nuova resistenza". Infatti, il titolo del blog grillino la dice tutta: "Val di Susa- Kabul". Il riferimento non è puramente casuale, ma è collegato agli scontri di due giorni fa tra le forze dell'ordine e i manifestanti. Scontri che hanno fatto segnare un bilancio di un'ottantina di feriti, per lo più tra gli agenti della polizia. Dunque, se la logica non è un'opinione, la parte dei cattivi, almeno secondo Grillo, la interpreterebbero le forze dell'ordine, mentre i No Tav sarebbero i partigiani della libertà.

"L’asse Lega-Pdmenoelle ha fatto le prove generale di regime in Val di Susa. Si preparano al post Berlusconi, a un governo bicolore con la benedizione del manganello", si legge sul blog di Beppe Grillo. "Un attacco con 2.000 uomini armati in una valle italiana non si vedeva dalla Seconda Guerra Mondiale - afferma Grillo - Una politica così indifferente alla voce dei cittadini non si ricordava dal governo Tambroni e dai fatti di Genova del 1960 seguiti da una repressione generale in tutta Italia con morti e feriti tra i cittadini. Oggi è ministro degli Interni Maroni, condannato per resistenza a pubblico ufficiale, novello sciaboletta al comando delle Forze dell’Ordine. Un tambroncino - prosegue l’animatore del Movimento 5 Stelle - un signore che, insieme a tutto il suo partito, ha rinnegato le origini della Lega di ’Padroni a casa nostrà...".

E poi l'annuncio: "Domenica in Val di Susa ci sarà una marcia di tutti i valligiani e di ogni italiano che vorrà sostenerli contro la Tav, contro ogni speculazione, contro ogni intimidazione, contro un’opera insensata. Io ci sarò, non vedo l’ora di esserci, tutti dovremmo andare in Val di Susa". Un proclama che, oltre a certificare la persistente amicizia e solidarietà nei confronti dei manifestanti (così accesa da fargli recapitare un avviso di garanzia per avere violato nel dicembre scorso i sigilli del presidio di Chiomonte), cela l'intenzione del blogger genovese di assurgere a interlocutore politico privilegiato e di cavalcare l'onda delle ultime elezioni amministrative. Infatti, proprio in Piemonte, il movimento 5 stelle ha ottenuto discreti risultati a Torino ma anche in altri comuni piemontesi.

E quindi, quale migliore occasione della Tav per provare a incrementare la presenza del suo movimento, in termini di elettorato? Nessuna.

Soprattutto se poi Grillo è agevolato dal fatto che, a parte Vendola, Di Pietro e la Fiom di Landini, dalla sinistra sono arrivate solo critiche nei confronti dei manifestanti e solidarietà invece per gli agenti feriti. Ma da parte di Grillo nessuna parola su questo: semplicemente non conviene...  

 

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